Al fine di risolvere problemi di salute che anno dopo anno diventano sempre più ricorrenti all’interno delle popolazioni europee, il regolamento (CE) n. 13/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, ha previsto il finanziamento di un nuovo programma comunitario,  “Frutta nelle scuole”.

Tale iniziativa nasce dall’esigenza di aumentare, soprattutto tra i bambini tra i sei e gli undici anni, il regolare consumo di prodotti ortofrutticoli. Il progetto ha preso il via a partire dall’anno scolastico 2009/2010, raccogliendo l’adesione di oltre 4.000 scuole primarie e riportando dati così soddisfacenti da vedere una riproposizione anche negli anni successivi, sino all’attuale elaborazione della “Strategia Nazionale” per la realizzazione del Programma, inerente all’annualità 2011/2012. Il punto di partenza di questi progetti è lo studio statistico che mostra il crescente problema dell’obesità e del sovrappeso tra i bambini italiani.

La prima causa di questi disturbi è la non corretta alimentazione legata soprattutto alle porzioni dei pasti e all’assenza, nella dieta quotidiana, di frutta e verdura, che costituiscono un’importante fonte di fibra, beta carotene, vitamina C, altre vitamine e minerali. Un’altra causa è individuabile all’interno di alcuni istituti scolastici nei quali non è presente una mensa, oppure non è prevista la distribuzione di alimenti freschi durante la merenda, e le attività motorie si riducono a sole 2 ore settimanali. La distribuzione assistita della frutta nelle scuole avviene lontano dai pasti principali nelle ore degli spuntini mattutini e pomeridiani. Per l’anno scolastico 2011/2012 sono stati stanziati circa 17 milioni di euro che permettono 28 distribuzioni per ogni istituto legato all’iniziativa. I prodotti scelti sono frutta e verdura fresche, che seguono ovviamente la stagionalità, oppure spremute e centrifugati. La distribuzione è affiancata da attività di informazione rivolte a bambini, genitori e insegnanti; visita a fattorie, aziende, mercati e musei dedicati all’alimentazione e all’agricoltura; attività didattiche seguite da personale qualificato (dietologi, nutrizionisti, cuochi); realizzazione di orti scolastici; distribuzione di materiale informativo e altro ancora.

Auspichiamo che questo tipo di iniziativa porti la popolazione più giovane ad un consumo più consapevole di alimenti sani, permettendo così di combattere l’obesità e dando l’opportunità ai nostri bambini di crescere più sani e più forti.