I commercianti dei mercati in Serbia sono insoddisfatti perché le vendite dei limoni sono crollate dopo la notizia apparsa sui media secondo la quale la buccia dei frutti sarebbe pericolosa.
Nonostante inizialmente si facesse riferimento solo agli agrumi turchi, la verità è che lo stesso pericolo potrebbe interessare il prodotto proveniente da altri stati come Grecia o Argentina.
Di fatto, su ogni limone in Serbia è stato spruzzato l’imazalil, un fungicida che può essere cancerogeno. “L’uso del pesticida è approvato, ed è utilizzato sulla buccia per farla rimanere fresca più a lungo. L’imazalil rimane per lo più su di essa ed è obbligatorio segnalare alla vendita che questa parte del frutto non deve essere utilizzata. Non è nulla di nuovo, è un prodotto utilizzato da molto tempo su limoni, arance e mandarini. Non rientra nel gruppo di sostanze molto tossiche e non succede niente se ingerito”, ha spiegato Vesna Pantic Palibrk, capo dell’Unità di Controllo per la Sicurezza Alimentare di Belgrado, che fa notare però che l’uso frequente possa aumentare il rischio di cancro.
Il ministero dell’Agricoltura serbo non ha fornito una risposta adeguata sulla quantità di questo fungicida effettivamente presente nella buccia, e sono giorni che il ministro dell’Agricoltura Snezana Bogosavljevic Boskovic non ha tempo per parlare dell’argomento. Tutto ciò che è stato detto è che la situazione è sotto controllo, che la frutta importata è analizzata regolarmente e che la percentuale più elevata di imazalil nei frutti è dello 0,05%. Tuttavia, lo staff del quotidiano Blic ha fatto analizzare un chilo di limoni acquistati presso un mercato di Belgrado e venduti con l’indicazione di non utilizzare la buccia. Il risultato ha confermato i sospetti che il ministero avesse annunciato ridotti quantitativi della sostanza per tranquillizzare il pubblico e i mercati: il laboratorio dell’Istituto per la Salute Pubblica di Belgrado ha infatti trovato quantitativi pari a 3,082 milligrammi per chilo.
Fortunatamente questo valore è minore di quello massimo prescritto, 5 milligrammi per kg, ma, come ha avvisato la dottoressa Vesna Pantic Palibr, la buccia non deve essere consumata. “Come dice l’etichetta, la buccia non si deve mangiare. Dobbiamo imparare a prestare attenzione alle etichette e a cosa c’è scritto”, ha commentato. Mentre gli esperti raccomandano di lavarsi bene le mani dopo aver spremuto un limone, di non utilizzare la buccia per torte o piatti e di non mettere limoni (o anche arance) nei succhi di frutta, il ministro dell’Agricoltura ha intimato a “media, associazioni e singoli individui di non seminare il panico”.