Attività sensibili ai cambiamenti; Il tasso di sopravvivenza a cinque anni non raggiunge il 50%

Per gli italiani, si sa, è più che un luogo in cui consumare qualcosa velocemente. È un’abitudine, un’usanza scritta nel dna, il ritrovo dopo il lavoro e molte volte l’unico punto di aggregazione di un abitato. Ma il bar, oggi, è in grande difficoltà. Il modello sociale che abbiamo imparato a conoscere vive una situazione forse mai vista prima nella sua gravità.

Il bar, la grande crisi

Basti pensare che dal 2012 ad oggi il numero delle imprese che svolgono attività di bar è diminuito di circa 15 mila unità e ogni anno almeno 10 mila sono le imprese che cessano l’attività.  Il risultato è che il tasso di sopravvivenza a cinque anni dei bar non raggiunge il 50%, ossia su 100 imprese che avviano l’attività ne sopravvivono meno di 50 a distanza di cinque anni, segnala lo studio tematico di Fipe- Confcommercio.

Numeri che illustrano meglio di ogni altro concetto le difficoltà che attraversa il format bar, stretto nella morsa di una competizione sempre più sfrenata e di un modello di gestione che riesce a conciliare costi e ricavi solo attraverso enormi sacrifici personali di chi ci lavora, soprattutto se si tratta del titolare e dei suoi familiari.

Motivazioni economiche e presupposti

Le difficoltà sono economiche, relative all’esercizio all’attività. Ma forse c’è di più. Ad essere in crisi è l’attività stessa, il modello di business che non è più redditizio come un tempo. Tenere in piedi un’azienda che deve pagare stipendi, canoni di locazione esagerati e, attualmente, bollette fuori controllo, sta diventando sempre più difficile. Se a questo aggiungiamo che anche muovere i listini per adeguarli all’inflazione è complicato, il rischio che i conti non tornino è evidente.

Occorre ripensare il modello di business partendo dal presupposto che tenere aperto 7 giorni su 7 per oltre 14 ore al giorno non sempre è economicamente sostenibile. E non lo è affatto guardando alla sfera personale di chi è costretto a garantire una presenza continua sacrificando vita personale e affetti.