Birra al primo posto nella classifica degli acquisti. Sopravanza anche il vino ed i superalcolici
Dal gusto leggero e piuttosto beverina: più di 1 birra su 2 è una Lager o Pils (57%). Gli italiani hanno le idee chiare, almeno in fatto di bevande alcoliche. E la tendenza sembra essere ugualmente ripartita tra nord e sud, insomma lungo tutto lo stivale.
Ma in che occasione si beve? Per aperitivi “fai-da-te”, da sorseggiare durante i pasti tra le mura domestiche, per esempio. Poco meno della metà degli acquisti di alcolici (41%) effettuati dagli italiani nel 2021 ha riguardato la birra. È la fotografia offerta da Everli – il marketplace della spesa online – che ha analizzato i propri dati interni per indagare il consumo di questa bevanda luppolina.
Birra, l’analisi dei consumi nazionali
Nella lista della spesa degli abitanti del Bel Paese, dunque, la birra occupa le prime posizioni, basti pensare che nel 2021 in Italia ne sono stati acquistati 257.045 litri e che tale tipologia merceologica ha rappresentato il 4% del peso totale della spesa dei consumatori, primeggiando nella categoria “birra, vino e superalcolici”, con una percentuale d’acquisto del 41%. Anche le abitudini di consumo sembrano essere cambiate, alla classica “birretta estiva” per affrontare la calura si aggiunge di recente, chissà forse eredità del lockdown, quella gustata tra le mura domestiche nelle gelide giornate invernali: nel 2021, gli acquisti di birra sono incrementati sia nei più caldi mesi di aprile, maggio e settembre, sia nei più rigidi novembre e dicembre. Gli italiani quindi sono concordi: preferiscono le “bionde”.
Ma quale è la tipologia preferita? Ad andare per la maggiore le birre chiare, dal gusto leggero e a bassa fermentazione, come le Lager e Pils (che insieme rappresentano il 57% della spesa), seguite dalle più corpose doppio malto, dalle Weiss ad alta fermentazione e da quelle arricchite con cristalli di sale o tequila (nel complesso, la loro incidenza sulla spesa è pari al 36%). Meno apprezzate le versioni light o analcoliche (6%) e ancora più circoscritto è l’acquisto delle birre artigianali e quelle biologiche, in entrambi i casi si tocca a fatica l’1% di spesa.
Consumi, dove si acquista di più più birra?
Torino conquista il gradino più alto del podio affermandosi come la città italiana dove si spende per l’acquisto di birra. A livello regionale, invece, è in Emilia-Romagna dove si concentrano gli appassionati del luppolo, con ben tre provincie in classifica – Rimini (6°), Bologna (7°) e Forlì-Cesena (9°) – seguita dalla Lombardia, con Milano (2°) e Varese (10°) tra le 10 città che hanno speso di più per l’acquisto di tale bevanda. A livello locale, le preferenze non cambiano e confermano la predilezione per le Lager e Pilsner, ad eccezione di Genova e Bologna: qui si beve principalmente ad alta gradazione alcolica, con le doppio malto in testa.