Dopo il brusco calo registrato durante il lockdown, l’agroalimentare nostrano ha ripreso a correre più di prima toccando livelli record. Cresce nel mondo la voglia di Made in Italy

Nonostante la crisi mondiale e il crollo del commercio dovuto alla chiusura delle frontiere ed alla riduzione degli acquisti delle famiglie, nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari sono aumentate attestandosi a circa 22,1 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto all’anno precedente.

Nell’agroalimentare il calo, consistente, delle esportazioni c’è stato solo durante i due mesi più critici della diffusione della pandemia, cioè aprile, quando il valore delle esportazioni agroalimentari italiane aveva perso l’1,5% rispetto ad aprile 2019, e soprattutto a maggio, quando aveva perso il 10,2% su base annua, mentre l’aumento tendenziale di giugno (+3% rispetto a giugno 2019) costituisce un segnale decisamente positivo. 

Le importazioni si sono calate nel complesso del 5,1% rispetto al primo semestre 2019.  
Il tasso di crescita delle spedizioni all’estero di prodotti agroalimentari nel semestre in osservazione è risultato in linea a quello registrato nel biennio precedente e nel 2016. Al contrario, le importazioni nei primi sei mesi 2020 hanno segnato il peggior risultato degli ultimi dieci anni.