La Commissione europea ha iniziato una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia per i ritardi accumulati nella lotta alla Xylella, come aveva avvertito (minacciato?) qualche giorno fa il commissario alla salute, il lituano Andriukatis.

L’esecutivo comunitario ha adottato ieri la decisione di inviare una lettera di messa in mora alle autorità italiane, in quanto “è estremamente importante che l’Italia attui pienamente la decisione” Ue e “fermi l’avanzata della Xylella”, ha affermato un portavoce della Commissione.

Ieri, durante un incontro bilaterale dedicato alla questione Xylella, “il ministro Martina è stato informato dal commissario Andriukatis che la Commissione non avrebbe avuto altra scelta se non aprire una procedura d’infrazione, a meno che non fossero state prese azioni immediate da parte dell’Italia contro il batterio” killer degli ulivi, ha ricordato il portavoce. L’Italia ha ora 60 giorni di tempo per rispondere alla lettera di messa in mora di Bruxelles, altrimenti scatta la seconda fase della procedura d’infrazione, fase che prevede l’invio di un parere motivato.

Una prima procedura d’infrazione era già stata aperta lo scorso dicembre, relativa al ritardo accumulato nell’applicazione della decisione 789/2015. Nel frattempo sono state introdotte misure più leggere per la lotta alla Xylella rispetto a quelle iniziali (decisione 2016/764).

Dal punto di vista giuridico, per la Ue è diventato necessario avviare una nuova infrazione, essendo state modificate le misure da applicare ma che l’Italia continua a non applicare, e questo nonostante anche una sentenza della Corte Ue.