Il vino rientra, di diritto, nelle case degli italiani. Secondo un’analisi sulla base di dati Ismea, nel 2017 registriamo un cospicuo aumento delle vendite trainate dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%).

Il dato, sicuramente positivo arriva, dopo l’incremento nei bar e ristoranti del 3%, anche nelle mura domestiche con un’ ampia virata verso la qualità, come dimostra il fatto che a calare sono solo gli acquisti di vini comuni (-4%).

Secondo le elaborazioni sui dati Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino “oltre che sulle tavole tricolori, il vino italiano trionfa anche all’estero dove ha messo a segno un nuovo record storico delle esportazioni, con un aumento dell’8% rispetto allo scorso anno quando avevano conseguito su base annuale i 5,6 miliardi di euro, la prima voce dell’export agroalimentare nazionale. A spingere la domanda oltre confine sono le vendite di spumante che, con un balzo del 14%, in molti casi sfidano ormai alla pari lo champagne”.

Siamo di fronte ad un’ottima notizia in un anno difficile per la vendemmia, che nel 2017 sarà tra le più scarse dal dopoguerra a causa del maltempo e siccità. Le previsioni danno un calo dei raccolti record del 25% per una produzione che oscilla tra i 40 ed i 42 milioni di ettolitri. Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede comunque che le uve Made in Italy saranno destinate per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola”.