Settembre, tempo di vendemmia. Crescerà la quantità di uva rispetto al 2014. La prima stima, ancora molto indicativa, è di Assoenologi, Associazione di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo, e rivela che le previsioni parlano in un 10% di uva in più rispetto al magro bottino dello scorso anno.

Equivale a dire che quest’anno si produrranno tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri di vino e mosto, a fronte della media quinquennale (2010/2014) di 44,1 milioni e di quella decennale (2005/2014) di 45,5 milioni.

Ad eccezione della Toscana (-5%), della Lombardia e della Sardegna (produzione uguale al 2014), tutte le altre regioni registrano un incremento produttivo oscillante da +5% (Emilia Romagna) a +25% (Puglia). E’ evidente come le condizioni meteo e climatiche siano state molto diverse rispetto alla piovosa estate del 2014 e questi sono i frutti. Il Veneto rimane la regione più produttiva, con ben 9,1 milioni di ettolitri. Un dato significativo; Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme produrranno oltre 28 milioni di ettolitri, ossia più del 60% di tutto il vino tricolore.

Cosa si prevede per il mercato -Le contrattazioni sono ancora minime. L’interesse è focalizzato sulle prenotazioni di vini nobili, quelli più richiesti dal mercato, mentre risultano ancora piuttosto deboli quelle di vini comuni e senza denominazione di origine.

La situazione – qualità. Altra conseguenza del bel tempo è sulla qualità, che si preannuncia ottima con molte punte di eccellente in tutto il territorio vitivinicolo nazionale. Le premesse per incorniciare il 2015 come un millesimo da ricordare ci sono tutte. Questo potrà però essere confermato solo se il mese di settembre passerà con giornate di sole adeguate e precipitazioni congruenti, quindi aspettiamo a cantare vittoria.

Export – In crescita con previsione di un ulteriore aumento in particolar modo per i valori che, secondo Assoenologi, dovrebbero essere incrementati di almeno 3 punti al traguardo dei primi 9 mesi dell’anno.

Consumi interni – In ribasso. Secondo Assoenologi a fine 2015 si arriverà a meno di 36 litri pro capite, contro i 45 del 2007.