«Non c’è alcuna possibilità che le quote latte rimangano in piedi. Con il 2015 avremo il mercato libero in Europa, nonostante ogni tanto qualche Stato membro chieda di mantenere lo status quo».
Così ha dichiarato in mattinata Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, nel corso del Dairy Forum sul mercato mondiale del latte, organizzato da Clal e che Fieragricola, la rassegna di Veronafiere dedicata al comparto primario, ha seguito.
Dunque, non si torna indietro rispetto a quanto deciso nel 2008 a Bruxelles: col 1° aprile 2015 il regime delle quote latte, la cui applicazione in Italia ha suscitato problemi e polemiche, andrà in soffitta. Per De Castro, comunque, «siamo già entrati nella fase di avvio del post-quote». A livello mondiale, nel 2011 sono stati prodotti 728 milioni di tonnellate di latte, con una crescita del 2 per cento sull’anno precedente (dati: Fao).
«La domanda di prodotto – avverte De Castro – ha avuto un’accelerazione maggiore, sopra il 3 per cento». Questo significa che in futuro i prezzi del latte aumenteranno. Da mesi il mercato vive una fase discendente nelle quotazioni. «La settimana prossima – anticipa il presidente della Commissione agricoltura al Parlamento europeo – a Strasburgo ragioneremo su come affrontare tale situazione, anche perché il famoso “soft landing”, l’atterraggio morbido che l’Ue aveva ipotizzato, non c’è stato».
Nel futuro, il comparto lattiero caseario dovrà rafforzarsi sulle linee del «Pacchetto latte», approvato recentemente a livello comunitario. «La strada è quella del dialogo interprofessionale, delle op, di contratti di filiera», spiega De Castro. L’Italia è indietro: «In Francia c’è già il decreto applicativo sul Pacchetto latte».
La riforma della Pac post 2013 è in ritardo. Sulla Politica agricola comune la situazione è ancora incerta. Così come è stata proposta dal commissario europeo Dacian Cioloş non piace per molti aspetti, dalla burocrazia eccessiva alle incognite sull’ocm unica. «Il prossimo 18-19 giugno il Parlamento europeo avanzerà le proprie contro-proposte – conclude De Castro – ma credo sia ambizioso chiudere tutto entro l’estate del 2013, anche se tutto è possibile. La politica, talvolta, ha dato prove di grandi accelerazioni».