Ai blocchi di partenza il piano per la promozione straordinaria del “Made in Italy” e l’attrazione degli investimenti esteri nel nostro Paese. Il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, ha firmato il decreto di attuazione, dando il via agli stanziamenti da 260 milioni di euro che avranno tra gli obiettivi quello di aumentare l’export di 50 miliardi in 3 anni. 

Oltre al Mise, il piano coinvolge altri cinque ministeri. Alla cabina di regia sull’internazionalizzazione co-presieduta dal Ministro Guidi e dal Ministro degli Affari Esteri, Gentiloni, partecipano anche il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina e il Sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, Francesca Baracciu. Ma ad essere interessati direttamente sono anche Ice, Cdp, Simest, Conferenza Regioni, Confindustria, Unioncamere, Rete Imprese Italia, Abi e Alleanza Cooperative.

Obiettivo prioritario del piano è quello di incrementare il volume dell’export, aumentando i flussi di export di beni e servizi di circa 50 miliardi di euro entro il triennio. Un piano ambizioso per un  target raggiungibile accrescendo il numero di imprese esportatrici e trasformando le aziende potenzialmente esportatrici in esportatrici abituali.

Negli ultimi anni, spiega il Mise in un comunicato, il numero medio di imprese che operano con l’estero si è infatti aggirato intorno alle 200.000 ma altre 20.000 potrebbero diventare “stabilmente esportatrici” (tra le 70.000 circa che ne hanno le potenzialità). Il piano punta anche ad accrescere la capacità di intercettare investimenti esteri, con l’obiettivo di ottenere 20 miliardi di dollari di flussi aggiuntivi, e allo stesso tempo mira a sfruttare le opportunità legate alla crescita della classe media nei mercati emergenti, particolarmente attratta dai prodotti italiani. Tra i settori e le imprese che godranno di una particolare valorizzazione figurano quelli legati all’agroalimentare, anche per la favorevole coincidenza con Expo 2015.

In occasione dell’evento, verrà quindi proposto un segno distintivo unico dell’agroalimentare italiano e partirà un piano di valorizzazione delle produzioni di eccellenza con attività promozionali ad ampio raggio, anche a tutela dei marchi e delle certificazioni di qualità ed origine. Allo stesso tempo verrà portato avanti un progetto di comunicazione contro l’“Italian Sounding”, in sinergia con i consorzi di tutela e le associazioni di produttori agroalimentari e vitivinicoli DOP ed IGP.