In un’importante dichiarazione adottata in occasione del Congresso degli agricoltori europei 2012 i rappresentanti dell’agricoltura europea hanno chiesto a capi di stato e di governo degli Stati membri, Commissione e Parlamento dell’Unione europea di assicurare una politica agricola comune (PAC) solida e orientata al mercato, insieme a un bilancio adeguato.
Ciò è più che mai importante in un mondo caratterizzato da crescente incertezza, volatilità dei mercati e una domanda alimentare mondiale in aumento, è quanto mai importante che l’Europa disponga di un settore agricolo forte. Gli agricoltori dell’UE e le loro cooperative hanno il potenziale non soltanto per garantire la sicurezza alimentare e prezzi stabili ai 500 milioni di consumatori, ma anche di contribuire alla crescita economica e all’occupazione, di lottare contro il cambiamento climatico e di continuare a fornire un ampio ventaglio di servizi rurali.
A tal fine, gli agricoltori hanno bisogno di una situazione economica più redditizia e più sana. Hanno bisogno di una maggiore stabilità in modo che possano intraprendere progetti a lungo termine e investire. Essi devono anche poter accedere alle nuove tecniche e ai nuovi mercati per poter far fronte più efficacemente al cambiamento climatico e trarre il massimo vantaggio dalla capacità di produzione dell’Europa.
Una PAC forte, affiancata da un solido bilancio, ci deve condurre su questa via. La futura PAC dovrebbe:
aiutare gli agricoltori a ottenere la loro quota, equa e legittima, della catena alimentare del valore in cambio del valore aggiunto creato nell’azienda, accrescendo la trasparenza, vietando le pratiche commerciali sleali e incoraggiando le organizzazioni di produttori, segnatamente le cooperative;
limitare le misure di inverdimento a quelle che non hanno un impatto negativo sulla capacità di produzione o sui costi;
porre nuova enfasi sul conseguimento della crescita verde nelle aziende agricole grazie a soluzioni che siano benefiche sia per la capacità di produzione, la produttività e l’efficienza degli agricoltori che per l’ambiente e il cambiamento climatico;
sviluppare la ricerca e l’innovazione e garantire un approccio più coordinato tra gli agricoltori, i consulenti e i ricercatori;
sviluppare le nuove opportunità offerte dalla bioindustria e porre rimedio alle disfunzioni nella catena di approvvigionamento;
assicurare una politica in materia di biocarburanti stabile ed equilibrata che tenga conto non solo dei benefici rispetto al cambiamento climatico, ma anche di quelli legati alla riduzione della dipendenza dell’UE dalle importazioni di mangimi proteici e di energia;
offrire una gestione più efficace del mercato e dei rischi, nonché maggiori informazioni sul mercato e più coerenza per aiutare gli agricoltori a far fronte a una volatilità crescente e alle crisi sui mercati mondiali;
incoraggiare nuove iniziative imprenditoriali nelle zone rurali e assicurare che le donne svolgano un ruolo più integrato nello sviluppo delle imprese;
sviluppare le iniziative delle imprese cooperative volte a incrementare i ricavi per gli agricoltori a fronte di una maggiore concorrenza internazionale;
fornire un quadro politico stabile affinché gli agricoltori, compresi i giovani agricoltori, possano elaborare piani e investimenti a lungo termine – nessuna inversione di marcia. Il Copa-Cogeca chiede al Consiglio, al Parlamento europeo e alla Commissione europea di cogliere l’opportunità offerta dalla riforma della PAC per applicare tali misure.
Non vi sarà un settore agricolo in Europa se non possiamo incoraggiare le future generazioni ad impegnarsi nell’attività agricola. Abbiamo bisogno innanzitutto di un’agricoltura che sia redditizia e offra prospettive a lungo termine.