La Giornata della Terra, o Earth day, si celebra il 22 aprile in tutto il mondo per sensibilizzare l’’opinione pubblica sulla questione centrale che unisce tutta l’umanità: proteggere la nostra casa.

L’Earth day, la Giornata della Terra, celebra l’ambiente, le risorse naturali e la salvaguardia del pianeta Terra. L’idea della Giornata è nata il 22 aprile 1970, segnando l’inizio del moderno movimento ambientalista.  Questo contò circa venti milioni di cittadini americani che si mobilitarono in una storica manifestazione. L’idea venne al senatore democratico Nelson: dopo aver osservato migliaia di studenti scendere in piazza per manifestare contro la guerra in Vietnam capì che quella era la strada da seguire per rivoluzionare il movimento ambientalista: una grande manifestazione ambientale a livello nazionale. Che nel 2020 ha festeggiato 50 anni.

L’Earth day, 50 anni di storia

Oggi l’Earth day acquista ancora più significato. Mai come oggi è di fondamentale importanza rivedere e ripensare il rapporto col pianeta. Un pianeta dalle risorse finite, con ecosistemi sempre più sottopressione e con i cicli naturali che stanno cambiando in maniera rapida, così da non essere in grado di sapere quali saranno le conseguenze nel medio e lungo periodo. Sappiamo con certezza che le attività umane stanno avendo effetti deleteri sul “sistema Terra”, ma sappiamo che dobbiamo ripensare il modello di sviluppo, ridistribuire benessere e ricchezza, garantire eguali opportunità e diritti a tutta la popolazione.

Il disastro di Santa Barbara

L’evento decisivo, purtroppo, fu drammatico. Il 28 gennaio 1969 la piattaforma petrolifera della Union Oil esplose vicino alle coste di Santa Barbara, in California. Più di dieci milioni di litri di petrolio e fanghi di perforazione vennero riversati nel mare uccidendo oltre 10mila gabbiani, delfini, foche e leoni marini. Gaylord Nelson vide la macchia nera sorvolando l’area in aereo e nei giorni successivi si recò sul posto per vedere con i suoi occhi la devastazione ambientale.

Un anno dopo, il giorno dell’anniversario del disastro, venne celebrata una giornata in onore dei diritti ambientali. L’avvocato e attivista Marc McGinnes contribuì alla sua riuscita lavorando per mesi a stretto contatto con il senatore Pete McCloskey con cui aveva redatto il National environmental policy act, la legge degli Stati Uniti che promuove la tutela dell’ambiente. McCloskey, insieme ad altri senatori e leader politici, parlò al pubblico durante quella giornata.

L’Earth day del 1970

L’evento organizzato nel 1970 in poco tempo e praticamente senza budget fu un successo. “La Giornata della Terra funzionò proprio perché era un evento spontaneo, nato dal basso”, raccontò Gaylord Nelson. Fu un momento fondamentale per il movimento ambientalista, la gente aveva grande passione e desiderava prendere parte attivamente ad un movimento che avrebbe potuto cambiare il mondo. Una di queste persone era Martin Jennings, diciassettenne della Florida che ripulì come volontario i corsi d’acqua della propria città e affisse ovunque manifesti con lo slogan che poi sarebbe diventato celebre: “Se non sei parte della soluzione, sei parte del problema”.

Le città di New York e di Philadelphia videro un’adesione senza precedenti. Il sindaco di New York di allora, John Lindsay, accettò di chiudere la Fifth Avenue per l’evento e diede ai ragazzi l’opportunità di usare i suoi uffici e il suo staff. Oltre a chiudere la quinta strada, Lindsay concesse anche Central park. Dato che Manhattan è la sede di molti media locali, dalla Cbs al New York Times, alla Abc, l’evento fu coperto da moltissimi giornalisti in tutto il paese.

Una situazione simile si verificò anche a Philadelphia. Proprio in questa città, dove fu firmata la Dichiarazione di indipendenza, gli attivisti firmarono una Dichiarazione di interdipendenza, sottolineando il fatto che ogni persona dipende dai suoi simili e dalla natura e per questo dovrebbe contribuire alla creazione di un ambiente vivibile per tutti.

La nascita dell’Earth day non fu solo simbolica, consentì di ottenere risultati concreti. Vennero di lì a poco approvate 28 riforme di carattere ambientale, dalla tutela dell’acqua e dell’aria al corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi, fino alla limitazione di sostanze chimiche e pesticidi negli alimenti e nei farmaci.

Il 22 aprile è l’Earth day

Ogni anno sono centinaia le manifestazioni e gli eventi che si tengono in tutti i continenti. Uno degli ambiziosi obiettivi dell’Earth day è quello di piantare oltre un miliardo di alberi in tutto il mondo, per restituire qualcosa alla Terra. La ricorrenza, indetta dalle Nazioni Unite, vuole ricordare che è necessario recuperare quell’equilibrio originario, sottolineare che questo è l’unico pianeta che abbiamo e che dobbiamo difenderlo. 

Nel 2017 la giornata fu dedicata all’alfabetizzazione su ambiente e clima. L’istruzione è la base per il progresso, è pertanto necessario formare una popolazione globale consapevole che i cambiamenti climatici rappresentano una minaccia senza precedenti al nostro pianeta. Un’approfondita educazione ambientale contribuirà ad accelerare l’adozione di leggi e politiche in difesa del pianeta e del clima e la transizione verso una società a ridotte emissioni.