Nel 2011 il piano di ristrutturazione delle rotte sui cieli italiani di Enav – oggi guidata da un nuovo amministratore unico, Massimo Garbini.

Nel 2011 il piano di ristrutturazione delle rotte sui cieli italiani di Enav – oggi guidata da un nuovo amministratore unico, Massimo Garbini – ha fatto risparmiare alle compagnie aeree 42.500 tonnellate di carburante e 9.265.000 chilometri. Nell’atmosfera sono state emesse 134mila tonnellate di CO2 in meno.

E’ quanto fa sapere la società a cui lo Stato italiano demanda la gestione e il controllo del traffico aereo civile in Italia. Interamente controllata dal ministero dell’Economia e vigilata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enav è il frutto della trasformazione avvenuta nel 2000 dell’Ente nazionale assistenza al volo in società per azioni, dopo la precedente trasformazione del 1996 in ente pubblico economico.

Il nuovo piano delle rotte (Fep-Flight Efficiency Plan), realizzato da Enav a partire dal 2008, è uno strumento molto complesso per ottimizzare non solo gli investimenti economici ma anche l’impatto ambientale. Tra i provvedimenti adottati nel 2011 spicca l’aumento di duemila piedi per la rotta Roma/Milano, l’istituzione di nuovi tratti di rotta nell’area di controllo di Roma, che accorciano sia le rotte degli aerei in partenza dall’area romana verso nord e verso sud, sia i sorvoli lungo tale direttrice e la cancellazione dei “level capping”, cioè la liberalizzazione del livello di volo, per i collegamenti tra Malpensa e Napoli e tra Torino e Napoli e viceversa.

Sul “Sole 24 Ore”, giornale che ha consultato in anteprima il rapporto preparato da Enav sull’andamento del traffico aereo nel 2011, il giornalista Marco Morino sottolinea come i tecnici dell’Enav abbiano disegnato delle traiettorie più dirette, “evitando per esempio dei collegamenti a zig zag tra uno scalo e l’altro, a quote di volo più elevate, dove l’aria è più rarefatta”.

Per esempio, la tratta Roma Fiumicino-Milano Linate, una delle più affollate dei cieli italiani, ha avuto un ulteriore innalzamento del livello di volo di 2mila piedi, pari a circa 600 metri (dopo quello realizzato nell’estate 2008) per un risparmio 2011 stimato in 160mila chilogrammi di CO2.