Autunno difficile per le mele italiane. Il clima e la cimice asiatica incidono sulla produzione.
Lo afferma Assomela che si è pronunciata sulla situazione produttiva della stagione 2019/2020, in termini di quantità e di qualità. Sebbene i dati di conferimento non siano ancora definitivi, soprattutto per determinate aree produttive e per le varietà tardive, il confronto con i principali produttori indica una ulteriore diminuzione della produzione rispetto alle 2.194.000 tons previste in agosto.
Ciò è spiegato dalle particolari condizioni climatiche della primavera, che hanno influito fortemente sul calibro dei frutti, inferiore alle attese. Vanno poi citati i danni causati, in alcuni areali produttivi, dalla presenza ormai sempre più invasiva della cimice asiatica che ha abbassato la quota di merce commercializzabile che potrà essere immessa sul mercato.
L’effetto di questi fattori incide pesantemente sul volume di mele destinate al mercato fresco, con una quota che non dovrebbe superare gli 1,8 milioni di tonnellate. Dal punto di vista organolettico, il prodotto si presenta ben strutturato ed adatto per una buona conservazione, permettendo quindi la consueta programmazione commerciale.
Per quanto riguarda il quadro comunitario, il livello produttivo è per ora confermato su 10.500.000 tonnellate circa, in diminuzione di oltre il 20% rispetto al record di oltre 13.200.000 tons dell’autunno 2018.