Al via la III edizione dell’Ecu Film Fest. Al Presidente Serpillo un prestigioso riconoscimento

L’Ecu Film Fest – Cinema per il Dialogo Ecumenico e Interreligioso”, ideato dal regista Gjon Kolndrekaj, è ai blocchi di partenza anche per l’edizione 2024. Il Festival racconta i messaggi di pace provenienti dal mondo del cinema e non solo, facendo incontrare le arti e le voci unite dalla forte ricerca di dialogo.

Non di solo cinema si tratta; letteratura, teatro, musica, animazione, diplomazia saranno ben rappresentate, in una kermesse che crea un mosaico capace di rappresentare il sogno di una convivenza pacifica e solidale.

Il tema dei temi, l’Africa

Il focus sarà particolarmente importante sull’Africa e sul ruolo che questa può avere nello sviluppo, umano e sociale, del mare nostrum. Il tema sarà oggetto di uno speciale panel venerdì pomeriggio, nella splendida cornice del Castello di Maenza, antico borgo adagiato sui Lepini. Insieme al primo cittadino locale, Avv. Loreto Polidoro, al Presidente della camera di Commercio Italia – Africa, dott. Alfredo Carmine Cestari, a padre Gian Maria Polidoro, fondatore di Assisi Pax, sarà presente il Presidente dell’Uci, dott. Mario Serpillo e S.E. il Dott. Paul Emile Tshinga Ahuka, Ambasciatore e plenipotenziario della Repubblica Democratica del Congo presso la Fao, il World Food program e l’Ifad.

La tavola rotonda

La tavola rotonda, moderata dalla dott.sa Angelica Bianco, affronterà il cruciale argomento del ruolo del continente africano nello sviluppo del Mediterraneo. Il tema è quanto mai delicato, ed abbraccia diverse macroaree d’interesse. Le migrazioni di massa, i cambiamenti climatici, il rispetto dei diritti umani e le politiche dell’Unione europea, interfacciandosi con l’azione dei grandi paesi africani. Siamo in una fase di mutamento dell’ordine mondiale, con quattro anni di isolazionismo trumpiano in divenire e tutti i grandi temi ancora non risolti.

L’agricoltura può avere un ruolo chiave nella gestione del progetto di sviluppo euro – mediterraneo, concertando le necessità della sponda nord con le opportunità di quella sud. Noi abbiamo know how, tradizione e un ruolo naturale di ponte tra Europa ed Africa. Che dalla sua può vantare presenza di forza lavoro, progettualità e necessità di sviluppo. Contemperare le esigenze farà bene all’umanità intera, all’Italia, all’Europa, all’Africa”, la conclusione del presidente Serpillo.

Il ruolo dell’Uci

L’Uci ha già da tempi non sospetti, lavorato su una piattaforma locale di questo tipo. È accaduto prima con il progetto Aforil 2 in Sardegna, nel lontano 2014, che promuoveva interscambi professionali sotto l’egida della cooperazione. E poi più tardi, nel 2020/21 con il progetto F.O.R.M.A., per offrire formazione professionale in campo agricolo ai migranti.

Il programma del Festival è disponibile qui  


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