Si è concluso a Nairobi l’East AfriPack 2014, il primo salone delle tecnologie per la filiera agro-food nell’Africa Orientale.

Il continente nero costituisce un’area di grande interesse per il suo elevato potenziale di crescita e per l’esigenza di un rapido adeguamento tecnologico finalizzato a sostenere i processi di sviluppo e la manifestazione intende così promuovere lo sviluppo tecnologico delle piccole e medie imprese che operano nella filiera agroalimentare.

L’evento costituisce una piattaforma in grado di favorire il trasferimento tecnologico, l’export e gli investimenti italiani. Ed il nostro Paese è riuscito ad essere protagonista grazie ad ENEA  ed alle sue competenze nei settori delle tecnologie per l’agro-food, della sostenibilità ambientale e del life cycle assessment, dell’efficienza energetica, del recupero dei by-products e della valorizzazione degli scarti agricoli.

L’ente ha partecipato al Business&Technology Planning Team, una struttura di prima consulenza promossa all’interno della manifestazione da partner italiani e dell’East Africa per supportare il tessuto imprenditoriale e le istituzioni locali nella sostenibilità dei processi produttivi. L’interesse per le tecnologie sviluppate dall’ENEA è stato generale.

Negli ultimi anni le economie della regione Sub-Sahariana hanno registrato tassi di crescita superiori al 5 per cento e le previsioni del FMI indicano che, nel periodo 2014-2018, la metà delle economie che crescono più rapidamente si troverà a sud del Sahara. Il settore agro-alimentare, che spazia dall’agricoltura all’agroindustria e costituisce il motore per la crescita dei Paesi dell’area, è oggi al centro delle iniziative diplomatiche italiane volte a rafforzare le relazioni economiche e commerciali con l’Africa.

Con la partecipazione ad East AfricaPack, l’ENEA ha inteso costruire un primo ponte con i Paesi della regione, anche in vista di EXPO 2015, evento in cui i temi dell’innovazione e della sostenibilità dell’agricoltura, della nutrizione e dei processi di trasformazione saranno al centro di una riflessione globale e vedranno come protagonisti proprio i paesi del “sud del mondo”.