L’assunzione di troppe proteine animali aumenta il rischio di diabete.

È quanto emerge da un nuovo studio condotto dall’Università di Wageningen in Olanda: ricorrere esageratamente a cibi di origine animale, tra carne e latticini, può aumentare il rischio di diabete di tipo 2 nell’età adulta.

La ricerca ha voluto analizzare le abitudini alimentari di pazienti affetti da una forma di diabete che si è sviluppata negli anni, per capire se vi fosse qualche collegamento con la tipologia di cibo assunta. Lo studio, esteso per un lasso di tempo di 12 anni, ha quindi tenuto in considerazione altri fattori d’influenza, come l’altezza, il peso, l’attività fisica praticata e le normali abitudini di vita.

Gli 11.000 candidati affetti da diabete di tipo 2 sono infine stati confrontati con 15.000 individui sani. Dalle indagine è emerso come la quantità media di proteine – animali e non – per un individuo adulto sia di 90 grammi al giorno. Chi supera questa soglia, ha un rapporto tra altezza peso sfavorevole e, non ultimo, oltre i 111 grammi al giorno si aumenta il rischio di ammalarsi di diabete di ben 17 punti percentuali.

Entrando specificatamente nel consumo di proteine di origine animale, chi ne assume almeno 78 grammi al giorno aumenta del 22% il rischio di sviluppare la patologia, mentre le chance si abbattono fra coloro che ne fanno scarso ricorso, ovvero sui 36 grammi al giorno. In definitiva, ogni aumento di 10 grammi nell’ingestione di proteine animali, si ha un aumento di 6 punti percentuali della possibilità.

Fra i pazienti più esposti al diabete, inoltre, emergono alcuni alimenti ricorrenti: carne rossa, pollame, pesce e prodotti caseari. E oltre al diabete, così come lecito attendersi, questo regime d’alimentazione trova riscontro in un aumento di colesterolo, grassi saturi e sodio nell’organismo. Vi è poi una specifica differenza fra uomini e donne: mentre il genere maschile subisce più patologie coronariche e circolatorie da questa dieta, a sviluppare maggiormente il diabete è la controparte femminile, soprattutto quando obesa. A controprova di quanto scoperto, l’analisi di regimi alimentari completamente vegetali, in cui l’associazione tra cibo e patologia non è stata rilevata.