La Grecia deve restituire alla Commissione europea più di 107 milioni di euro.

Si tratta di fondi della politica agricola comune (PAC), che Atene ha speso male o che sono stati pagati senza applicare le adeguate procedure di controllo previste dalle norme europee.

Nel mirino di Bruxelles non solo la Grecia ma anche la Polonia (79,9 milioni) e la Gran Bretagna (10,3 milioni), insieme ad altri undici Paesi UE. Gli Stati membri, riferisce la Commissione UE, sono responsabili dei pagamenti e dei controlli di spesa nell’ambito della politica agricola comune, mentre l’esecutivo europeo è incaricato di assicurare che i Paesi UE facciano un uso corretto di questi fondi.

Dopo i controlli di verifica, la Grecia risulta il Paese UE con il credito più elevato: dovrà ridare 83,8 milioni di euro per non aver rispettato la riduzione obbligatoria del rendimento minimo delle uve secche, insieme a 23,9 milioni di euro per le carenze nel sistema di registrazione del bestiame e nei controlli dei premi legati agli animali. La Polonia dovrà pagare 79,9 milioni di euro per carenze nei controlli dell’applicazione iniziale e poi nell’approvazione del ‘business plan’ della misura destinata alle fattorie di semi-sussistenza.