In Italia cibo significa ancora fatturato, anzi c’è di più: il ristorante Italia non conosce interruzioni nella crescita

Nell’ultimo lustro i pubblici esercizi sono aumentati del 7%, raggiungendo quota 334mila, il numero più alto numero d’Europa, per un settore che genera un fatturato di 76 miliardi di euro e dà lavoro a 730mila dipendenti, di cui 8 su 10 con contratto a tempo indeterminato.

L’espansione è trainata dal culto italiano per il ”mangiar fuori”; ma incidono anche una forte domanda turistica e l’affermazione dei cibi d’asporto. Cresce anche l’innovazione, 9 pubblici esercizi italiani 10 sono su web e social, il 22% è attivo sulle piattaforme online di prenotazione e delivery come Foodora e The Fork, e poco più di 3 imprenditori su 4 (il 76%) hanno effettuato nell’ultimo anno investimenti in macchinari e pratiche innovative. È quanto emerge dai dati elaborati dall’ufficio economico Confesercenti e Cst, e presentati in occasione dell’Assemblea elettiva di Fiepet, l’associazione dei pubblici esercizi aderenti a Confesercenti, tenutasi  a Roma.

Gli italiani si confermano, poi, assidui frequentatori di pizzerie e ristoranti, cui non hanno rinunciato nemmeno nelle fasi più acute della recessione: se tra il 2012 ed il 2013 i consumi alimentari domestici si sono contratti del 6,4%, quelli dei ristoranti appena del 2,1%. Dal 2014 la spesa alimentare è tornata a crescere: per la ristorazione nel 2016, le famiglie hanno investito in media 114 euro al mese. Ma a Nord si spende oltre il doppio del sud (150 euro contro 60). Il quadro dei numeri dei Pubblici esercizi in Italia mostra che tra il 2012 e il 2017 le attività di ristorazione sono passate da 312mila a 334mila, un aumento di 22mila unità (+7%), in media 4.500 imprese in più ogni anno, oltre 12 nuovi pubblici esercizi al giorno.

Bene anche il cibo d’asporto e lo street food. Ad aumentare sono state soprattutto le attività di catering (+9,4%), seguite dalle attività di ristorazione (+4,7%). Tra queste ultime spicca la crescita dei ristoranti attivi nella preparazione dei cibi d’asporto (+13,8%). Ma vola anche lo street food (+40,9%): tra il 2013 e il 2018 il numero degli imprenditori su due ruote è passato da 1.717 a 2.729 con un incremento in termini assoluti più di mille unità.