“Il rito del mangiare è il primo vero social network della storia ed il pranzo di famiglia è un archetipo assoluto della convivialità italiana, un giacimento culturale straordinario nel quale ritrovare tratti e lineamenti comuni ad una Nazione intera, uno spunto di grande suggestione per andarne a recuperare la memoria estetica, costruirci intorno una narrazione e farla diventare un grande evento di contaminazione culturale per la valorizzazione dei mercati rionali storici di Roma”.

Sono parole di Marco Panella, ideatore e curatore della mostra Pranzo di Famiglia. 1950-1980 Una storia italiana, nell’ambito del progetto di valorizzazione che trasforma i mercati rionali storici di Roma in un circuito di location culturali non convenzionali a disposizione della città. Dal 28 novembre al 18 gennaio 2015 i mercati rionali Unità (via Cola di Rienzo), Vittoria (via Sabotino), Pinciano (via Antonelli) e Savoia (piazza Gimma) diventano infatti l’originale scenario per presentare un grande affresco iconografico che ripercorre trenta anni di vita italiana con 120 fotografie che parlano il linguaggio spontaneo e istantaneo degli scatti recuperati dagli album familiari e 60 immagini che raccontano il pranzo di famiglia con il linguaggio immaginario delle suggestioni pubblicitarie l’iperrealismo delle copertine di riviste, rotocalchi e fumetti.

Un percorso articolato in 180 immagini, diverse in ciascuno dei quattro mercati, che faranno vivere al pubblico l’esperienza visiva di una memoria che appartiene a tutte le famiglie italiane: gli anni Cinquanta al mercato Prati, gli anni Sessanta al mercato Pinciano, gli anni Settanta al mercato Vittoria e l’immaginario della pubblicità e dei rotocalchi al mercato Savoia. Pochi momenti appartengono così tanto alle memorie generazionali quanto il rito del pranzo e del convivio familiare; per una festa comandata o per un compleanno, per un matrimonio o per una gita, in una qualunque domenica o in un qualunque giorno della settimana, ogni occasione è sempre stata quella giusta per ritrovarsi intorno ad un tavolo, condividere cibo e vita e specchiarsi nelle reciproche virtù, passioni, debolezze, gioie, speranze e dolori.

Un rito collettivo a tutto tondo, il pranzo di famiglia, con i suoi segni estetici e le sue liturgie precise, in un’Italia che proprio a tavola ha saputo attraversare la vita facendo dell’occasione conviviale una pietra miliare della sua memoria e del suo immaginario. “La mostra racconta trenta anni di questa memoria attraverso un paradigma visivo comune a tutte le famiglie italiane e realizza una vera e propria operazione di antropologia culturale, attingendo come sua principale fonte iconografica al più grande, prezioso e inesplorato archivio fotografico italiano, quello delle famiglie, con immagini recuperate dagli album e dalle cantine o ritrovate per caso e con pazienza sulle bancarelle dei mercatini, dove le memorie disperse si affastellano cercando nuova vita”, conclude Marco Panella.