Ogni epoca ha le proprie caratteristiche, anche per quanto riguarda l’alimentazione. I gusti, la disponibilità di cibo cambiano a seconda dell’epoca storica in cui ci troviamo.
Fino agli anni cinquanta anche nel nostro Paese andavano per la maggiore cibi poi definiti “poveri” (il che ci dice quanto poi siamo “cresciuti” come sistema-paese). Rischia di essere così anche il futuro, secondo gli esperti della pur seria Bbc, la radio televisone di stato di sua maestà Elisabetta II.
Scordatevi carbonara e pancetta, nel 2050 mangeremo…insetti! Anche nel ricco e viziato occidente. Ma se fino ad oggi è stato il variare dei gusti ad aver prodotto menu diversi rispetto a quelli dei nostri nonni, questo cambiamento epocale sarà dovuto al fatto che fra quarant’anni saremo ben nove miliardi e che il mondo non sarà in grado di produrre cibo per tutti.
Non solo, ma sapete quanto costa in termini ambientali produrre una bistecca di manzo? Con grilli e locuste non ci saranno questi problemi: non costa nulla allevarli, non inquinano, non gravano sull’ambiente e magari sono anche buoni…pare che il governo olandese stia finanziando studi per introdurli nella dieta, magari sotto forma di hamburger.
La Sheffield University, poi, sta sperimentando un altro must asiatico: le alghe. Ne esistono moltissime specie, risolverebbero diversi problemi a buon mercato, e nel pane stanno bene. Almeno a ciò hanno portato gli esperimenti compiuti finora, alghe al posto del sale nel pane. Insomma, attenti a voi..