“Rigore, equità e crescita”. Sono state queste le parole d’ordine che hanno caratterizzato l’operato del ministero delle Politiche agricole e forestali nel 2012.

“Rigore, equità e crescita”. Sono state queste le parole d’ordine che hanno caratterizzato l’operato del ministero delle Politiche agricole e forestali nel 2012. Ma molti gli obiettivi da perseguire, come gli investimenti in energie alternative, la tutela della qualità, la salvaguardia del territorio e del reddito degli agricoltori e il sostegno alle imprese che vanno all’estero e ai giovani imprenditori.

Ma non solo: di fronte alla Pac, anche tutelare le agricolture con un alto valore aggiunto. Il ministero dell’Economia ha presentato il rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2012 delle amministrazioni dello Stato. Fra queste anche il consuntivo di spesa del ministero delle Politiche agricole e forestali. I principali indicatori economici del Mipaaf, si legge nel testo trasmesso l’11 settembre scorso, mostrano la negatività del protrarsi della crisi nel corso del 2012, con stagnazione della produzione (misurata a valori costanti), incremento dei consumi intermedi e arretramento (sia pure limitato) del valore aggiunto.

È stata vanificata la crescita del valore alla produzione in termini correnti realizzatasi su scala internazionale in una prima fase – in controtendenza rispetto agli altri settori – conseguenza del leggero incremento dei prezzi agricoli ed è stato confermato lo scenario che ha visto il mercato europeo, in particolare della zona euro, in una situazione recessiva con l’accentuarsi di fenomeni di speculazione finanziaria e la stazionarietà ovvero la riduzione della domanda. A causa anche dell’aumento del costo dell’energia è stato confermato il progressivo innalzamento dei prezzi agricoli, con un permanente dislivello tra i prezzi nominali e quelli reali alla produzione. In assenza di politiche di aggiustamento rispetto all’andamento variabile dei mercati ed in assenza di investimenti sul mercato delle fonti energetiche alternative, il costo dell’energia continua ad erodere il reddito del settore agricolo nei paesi sviluppati.

Nell’area comunitaria europea, scrive il Mipaaf, a fronte dello stallo sui negoziati della Pac 2014-2020 e al forte ridimensionamento delle risorse destinate al’Italia sono state sviluppate strategie a difesa delle agricolture piu’ efficienti e vocate a produzioni di alta qualita’ e di elevato valore aggiunto come anche le colture erbacee e la produzione animale. In sede nazionale il settore ha risentito degli effetti della spending review e della riorganizzazione di alcuni enti ma si e’ operato al fine di mettere in primo piano la difesa del prodotto nazionale sia sul mercato interno che internazionale e la tutela del territorio con l’obiettivo finale di salvaguardare il reddito degli agricoltori.

Anche tenendo conto della crisi economica, in alcuni casi della sovraproduzione e in alcuni casi dell’eccessivo potere della distribuzione. E’ proseguita inoltre l’attivita’ contro i fenomeni fraudolenti. Per quanto riguarda il settore della pesca sono proseguiti la ricerca scientifica la conservazione delle risorse ittiche e le misure socio economiche strutturali del comparto. A livello internazionale si e’ lavorato ai rapporti con l’Unione europea ed ‘ stato utilizzato il fondo europeo per la pesca al fine di raggiungere gli obiettivi della PCP.

L’obiettivo del Mipaaf sia per quanto riguarda la pesca sia per l’agricoltura e’ stato quello di stimolare le imprese evitando la flessione dei mercati, difendendo il prodotto nazionale anche al fine di salvaguardare la salute alimentare dei consumatori. Le direttrici perseguite si riassumono in: tutela degli interessi nazionali in sede comunitaria rispetto alle proposte della PAC del futuro; tutela della qualità e dei consumatori anche attraverso la vendita diretta dei prodotti ed una etichettatura dei prodotti completa, al fine di contrastare la contraffazione e sostenere la sicurezza degli alimenti; tutela della pesca nazionale con l’applicazione del programma di interventi previsti e con la promozione della cultura alimentare ittica; rilancio delle politiche per le energie rinnovabili e degli investimenti dei modelli di impresa efficienti e competitivi; investimenti per favorire l’insediamento di giovani imprenditori; recuperare ggli investimenti co-finanziati per il settore agricolo e ittico.


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