La fattispecie più fastidiosa è lo spreco alimentare che, in Italia, è soprattutto domestico. Cosa finisce nelle nostre pattumiere?
Oggi produciamo molto più cibo di quello che potremmo consumare. E nonostante questo ci sono ancora 820 milioni di persone che soffrono la malnutrizione e oltre 1 miliardo di obesi. Ma la fattispecie più fastidiosa è lo spreco alimentare che, in Italia, è soprattutto domestico. Cosa finisce nelle nostre pattumiere? In particolare frutta e verdura, mentre tra i cibi meno gettati ci sono i surgelati. Secondo i dati di Reduce ogni anno, in Italia, si sprecano complessivamente – a livello domestico – quasi 1,7 milioni di tonnellate di cibo acquistato, ma di questo solo il 2,5% è costituito da surgelati, un grande successo soprattutto se paragonato al 63% degli alimenti a breve scadenza.
Ruolo anti-spreco, dunque, per i prodotti surgelati, confermato anche della Sheffield Hallam University. Un suo studio rivela che il consumo domestico di surgelati, rispetto agli analoghi a temperatura sopra lo zero, potrebbe contribuire ad abbattere lo spreco in casa del 47%. Sono questi i dati diffusi da IIAS – Istituto Italiano alimenti Surgelati, in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, in programma il 5 febbraio.
Il contenuto di servizio dei surgelati vale ancora di più se pensiamo che ben il 95% degli italiani consuma prodotti sottozero: nel 2018 abbiamo mangiato complessivamente 13,8 kg pro-capite di frozen food secondo il Rapporto annuale sui Consumi dei prodotti surgelati in Italia.