In questi giorni nei boschi italiani sono frequenti gli interventi del personale del Corpo forestale dello Stato impegnato nel soccorso di cercatori di funghi dispersi o infortunati.
Affinché una piacevole escursione non si trasformi in tragedia e’ necessario adottare alcune semplici precauzioni, e così il Cfs dispensa consigli, a cominciare dall’evitare percorsi troppo accidentati e scoscesi, dal rapportare gli itinerari alle proprie capacita’ fisiche e dall’invito ad andare a funghi in compagnia.
Se però ci si avventura da soli, lasciar detto dove si va; inoltre, indossare calzature e abbigliamento adeguato; tenere a mente che in montagna le condizioni meteorologiche variano rapidamente; in caso di necessità avvertire tempestivamente i soccorsi (il 118 o il 1515-numero di emergenza ambientale del Corpo forestale dello Stato).
Al di la’ dei pericoli relativi alle attività di ricerca, e’ fondamentale poi non sottovalutare i pericoli legati all’incauto consumo di funghi velenosi. Quest’anno si registra già un aumento dei casi di avvelenamento, anche mortali. Il Cfs ribadisce che non esistono regole empiriche per stabilire la commestibilità dei funghi: ogni esemplare va classificato con certezza e consumato solo se appartiene a specie eduli.
Non e’ opportuno fidarsi di “presunti esperti”, mentre gli unici che possono indicare con certezza quali siano i funghi da consumare o quelli tossici sono gli Ispettorati micologici delle Asl. In caso di dubbio, e’ sempre assolutamente necessario astenersi dal consumare miceti, alcuni dei quali anche se di aspetto gradevole, di tinte tenui, di invitante odore di farina, possono poi rivelarsi velenosi e purtroppo talvolta mortali.