Sono cinquanta le imprese agricole tricolori che hanno preso parte al Sial, l’importante salone internazionale dell’alimentazione che si è chiuso ieri a Parigi.
Uno spazio espositivo di oltre 215.000 metri quadri e circa 6.000 espositori provenienti da più di 100 Paesi, 19 settori dislocati nei diversi padiglioni e 140 mila visitatori; questi sono i numeri monstre della kermesse parigina ed è quindi agevole comprendere l’importanza di una presenza massiccia all’evento.
Al Bel paese è stato dedicato uno stand di 350 mq, allestito come un’area open space in cui le aziende si succedevano in un percorso ideale di prodotti italiani d’eccellenza, rappresentativi dei vari settori agroalimentari. Il Mipaaf ha concesso a 50 giovani imprenditori di rappresentare il nostro paese attraverso un bando relativo alla promozione dell’imprenditorialità giovanile in agricoltura.
Aspetti organizzativi e logistici sono stati curati direttamente dall’Ismea. Le aspettative erano piuttosto alte e le prime reazioni, registrate dopo la chiusura della ventiquattresima edizione del Sial, sono più che positive.
Ancora una volta, quando riusciamo ad avere un approccio integrato ed a a fare sistema, siamo più che competitivi.