Tempo di vacanze è anche tempo di passeggiate enogastronomiche sia in Italia che all’estero e quindi aumento del desiderio di conoscere un luogo nella sua completezza, cosa che comprende l’assaggio dei prodotti tipici del paese e del sito visitato.
Ma in molti casi il piacere della visita può essere turbato da un banale disturbo intestinale attribuibile sicuramente a quello che si è mangiato o bevuto. Il Centro Interdipartimentale di ricerca e documentazione sulla sicurezza alimentare della Regione Piemonte è venuto in aiuto dei turisti suggerendo un piccolo vademecum di cose da evitare per non turbare il piacere gastronomico del turista a spasso per il mondo a cominciare dall’Italia.
Una delle cause di tossinfezioni più frequente è l’acqua contaminata. In genere è opportuno consumare bevande confezionate, aperte al momento escludendo l’aggiunta di ghiaccio (il freddo non uccide i batteri!). Anche i denti andrebbero lavati con acqua minerale o bollita.
I cibi appena cotti sono in genere sicuri, mentre quelli da consumare crudi, come le verdure, possono causare problemi. Evitare le carni o i prodotti ittici crudi o poco cotti (un lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato nelle cozze dell’Adriatico la presenza del virus dell’Epatite A, facilmente distrutto dalla cottura ma pericolosissimo nei molluschi consumati crudi) ed i formaggi freschi prodotti con latte non pastorizzato.
Evitare le uova poco cotte, soprattutto se il tuorlo o l’albume sono ancora liquidi (indice di cottura non completa). Evitare di consumare cibi non conservati correttamente: gli alimenti cotti devono essere tenuti caldi (sopra i 60°C), quelli freddi sotto i 10°C.
Valutare il livello igienico dei ristoranti: la pulizia dei locali e della toilette, l’igiene del personale e delle stoviglie, l’esposizione dei cibi che, nei self-services, deve avvenire a temperatura corretta ed in banchi dotati di pareti trasparenti ad un’altezza tale da garantire la protezione da colpi di tosse o starnuti degli avventori. Devono essere disponibili posate per ogni singolo prodotto dotate di un manico sufficientemente lungo da evitare contatti delle mani con l’alimento. Nel caso di gravi carenze, cambiare il ristorante o segnalarlo, nel caso ad esempio di villaggi vacanze, alla direzione ed al tour operator. Generalmente, ma non sempre, i ristoranti più affollati sono anche quelli più sicuri.