Inaugurato alla presenza del presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, è stato totalmente ricostruito e affianca la vecchia struttura, risalente a quasi un secolo fa, che aveva subito gravi danni durante il sisma del maggio 2012.

Un investimento da oltre 20 milioni di euro, sostenuto in gran parte dalla Regione Emilia-Romagna. Completati i lavori del nuovo impianto idrovoro di Mondine (Mn), il grande nodo idraulico dove confluiscono le acque della pianura reggiana e modenese. Inaugurato alla presenza del presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, è stato totalmente ricostruito e affianca la vecchia struttura, risalente a quasi un secolo fa, che aveva subito gravi danni durante il sisma del maggio 2012. Il recupero è stato portato a termine dal Consorzio di bonifica dell’Emilia-Centrale.

Le nuove elettropompe e più in generale l’infrastruttura di Mondine garantiscono la piena sicurezza idraulica di un’area prevalentemente agroindustriale di 50mila ettari nelle province di Reggio Emilia, Modena e nei comuni di Moglia e San Benedetto Po in provincia di Mantova. In particolare, lo scolo delle acque, la difesa dalle piene del fiume Secchia e le pratiche irrigue. Un’area nella quale per tutto l’anno è vitale l’attività di bonifica: l’irrigazione durante i mesi estivi e la regimazione dei flussi durante autunno, inverno e primavera.

Il manufatto idraulico ha influenza diretta su ampie zone del reggiano e del modenese, e garantirà maggior sicurezza a circa 300mila abitanti che risiedono nel comprensorio.

Il nuovo impianto ha un’importanza fondamentale per le persone e per gli equilibri socioeconomici di un’area in cui l’agricoltura è l’elemento base, costituendo il tessuto identitario di intere comunità locali. E’ poi motivo di particolare orgoglio il fatto che la tecnologia utilizzata sia in gran parte italiana, oltre al fatto che la ricostruzione post sisma, prosegua con l’accelerazione nei centri storici e sul patrimonio storico-artistico e con opere come questa, sinonimo davvero della rinascita di una terra.

I Consorzi di bonifica hanno realizzato 76 interventi urgenti nell’area del cratere, per un totale di circa 23 milioni di euro. A questi primi interventi completati a tempi di record, sono seguiti 98 interventi per più di 40 milioni di euro per la ricostruzione delle opere pubbliche di bonifica danneggiate, un elemento indispensabile per l’economia e per chi vive e lavora nella pianura