Molti Paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, foraggiano la deforestazione illegale in Brasile e Indonesia.
Lo rivela uno studio della FERN, una ONG olandese, dal nome eloquente “Stolen Goods: the EU’s complicity in illegal tropical deforestation.

Secondo il rapporto, tra il 2000 e il 2012 è stato disboscato illegalmente l’equivalente di un campo da calcio ogni due minuti per fornire all’UE carni bovine, pellame, olio di palma, soia, mangimi, scarpe di pelle e biocombustibili. Nel 2012 il giro d’affari è stato di 6 miliardi di euro. Lo studio elabora poi una black list, individuando i principali responsabili in cinque governi: Paesi Bassi, Italia, Germania, Francia e Regno Unito. Questi Paesi fanno parte della black list in quanto al loro interno si trovano i maggiori consumatori delle materie prime di origine illegale che entrano nell’UE. Questa pratica, tra l’altro, contribuisce ad accrescere gli impatti del cambiamento climatico.

Il Vecchio continente, in totale, importa il 25% della soia, il 18% dell’olio di palma, il 15% delle carni bovine e il 31% del pellame derivati dal disboscamento tropicale che sbarcano sul mercato internazionale.

«Che l’UE sia in cima alla classifica mondiale di importatori di prodotti all’origine della deforestazione è un fatto noto, ma per la prima volta siamo in possesso di dati che dimostrano come la maggioranza di questa deforestazione sia illegale», afferma Saskia Ozinga, coordinatrice di campagna della FERN.

Le materie prime giungono nei porti olandesi e poi vengono trasferite in altri Stati europei. Complessivamente, Paesi Bassi, Italia, Germania, Francia e UK importano il 75% dei prodotti illegali che arrivano in Europa, e ne consumano il 63%. Il peso ponderato delle varie materie prime cambia da Paese a Paese:

Olanda e Germania sono i maggiori importatori di olio di palma, utilizzato in prodotti cosmetici e alimentari che si trovano comunemente nei supermercati;

– il Regno Unito è una destinazione particolarmente importante per la carne bovina derivante dalla deforestazione illegale;

– la maggior parte del pellame entra in Italia;

– la Francia è la più grande importatrice di soia, che per la maggior parte viene utilizzata nel mangime di polli e maiali.

Il rapporto suggerisce i provvedimenti da prendere perché l’UE cessi di contribuire alla deforestazione illegale. È necessario, secondo la FERN, che venga dato seguito all’impegno di stilare un piano d’azione comunitario in materia di deforestazione e degrado delle foreste.