Sono oltre 1.100 gli impianti chimici a Rischio di incidente rilevante (Rir) in Italia, in alcuni casi con elevata importanza strategica. L'area più esposta è quella della Sicilia orientale, come i petrolchimici di Priolo Gargallo e di Milazzo.
Sono oltre 1.100 gli impianti chimici a Rischio di incidente rilevante (Rir) in Italia, in alcuni casi con elevata importanza strategica. L'area più esposta è quella della Sicilia orientale, come i petrolchimici di Priolo Gargallo e di Milazzo.
E’ quanto emerge dal convegno organizzato dall'Enea a Roma – in collaborazione con il Glis (Gruppo di lavoro isolamento sismico), con il patrocinio dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia delle Scienze – sulla sicurezza sismica degli impianti chimici più a rischio, che secondo l'Agenzia possono esser messi in sicurezza facendo adeguando gli impianti, facendo prevenzione grazie alle nuove tecnologie.
"Il problema della sicurezza degli impianti in Italia – osserva Giovanni Lelli, commissario dell'Enea – è un aspetto che non possiamo affatto sottovalutare, dato che quasi tutto il nostro territorio è esposto al rischio sismico. La consapevolezza della vulnerabilità del nostro territorio – prosegue Lelli – richiede una cultura della prevenzione e l'attuazione di interventi di messa in sicurezza, i cui costi sono nettamente inferiori a quelli necessari per la bonifica e la ricostruzione dopo un incidente".
Le situazioni più a rischio – spiega l'Enea – devono esser "valutate in funzione della pericolosità sismica, della vulnerabilità e delle potenziali conseguenze dannose sulla popolazione e sull'ambiente".