Ormai esistono i termostati digitali comnadati a distanza ma sono le nostre abitudini a fare la differenza
L’aumento dei prezzi del gas e delle utenze in generale è ormai argomento di confronto quotidiano. Secondo la International Energy Agency (Iea) il 50% del consumo globale di energia deriva dagli impianti di riscaldamento, che producono il 40% delle emissioni di anidride carbonica (CO2). La metà del calore prodotto viene impiegato in processi industriali, un altro 46% serve per riscaldare gli edifici e, in misura minore, per cucinare. Il resto è impiegato in agricoltura, essenzialmente per la climatizzazione delle serre.
Il mercato delle caldaie sta lentamente passando da un mix tecnologico dominato dai combustibili fossili a soluzioni più efficienti o a basse emissioni di carbonio. Le vendite di pompe di calore (che consumano meno delle caldaie tradizionali) e apparecchiature di riscaldamento rinnovabili come i sistemi solari ad acqua calda hanno rappresentato oltre il 20% delle installazioni complessive nel 2020, sempre secondo l’agenzia.
I termostati smart sembrano essere una risposta per cominciare a ridurre i consumi. I costi sono relativamente bassi e l’installazione abbastanza semplice. E la tecnologia ha ormai sviluppato apparecchi che permettono via smartphone di gestire e programmare tanto la caldaia quanto le pompe di calore, e che possono aiutare ad ottimizzare ma che in definitiva non arrivano certo a dimezzare la spesa. Alla fine molto dipende dalle nostre abitudini. Parliamo di un risparmio che va dal 5 al 25%, dovuto da un lato alla possibilità di spegnere e accendere quando davvero c’è bisogno e secondo le fasce orarie più convenienti, dall’altro ad un controllo più accurato della caldaia.
Repubblica riporta come secondo Tado, che ha venduto oltre due milioni di termostati smart, il risparmio annuo sarebbe del 22% con apparecchi del genere, ovvero, con i prezzi dell’energia e del gas del 2021, un risparmio di 260 euro a stagione per una famiglia media.
Alcuni modelli di termostati smart arrivano a dosare l’intensità della fiamma evitando sbalzi improvvisi e relativo dispendio di energia e a spegnere automaticamente l’impianto quando usciamo di casa, controllando la posizione gps del nostro smartphone. Quasi tutti nel corso del tempo acquisiscono dati sui tempi necessari per aumentare la temperatura della casa e di conseguenza diminuendo gli sprechi. Di nuovo si tratta di migliorie, non di rivoluzioni, più o meno apprezzabili secondo i casi. Anche perché il sensore attraverso il quale il termostato smart percepisce le variazioni nella temperatura è uno solo in genere, quello del termostato stesso, quindi non c’è una regolazione precisa stanza per stanza. A meno che non si installino su tutti i caloriferi delle valvole intelligenti, o teste termostatiche, anche loro connesse alla rete e accessibili via app.
Le teste termostatiche sono l’unica soluzione per chi ha un impianto di riscaldamento centralizzato, visto che un termostato smart ovviamente non lo può installare. Il vantaggio sta nel poter regolare e programmare in automatico i singoli caloriferi anche qui secondo la temperatura e le fasce orarie. Peccato che valvole del genere costino parecchio e bisogna comunque avere una rete wi-fi estesa su tutta l’abitazione.
Per gli appartamenti con il riscaldamento centralizzato, così come per gli uffici, gli ospedali e tutte quelle strutture che hanno una sola grande caldaia, bisognerebbe intervenire con soluzioni che aggiungono una gestione intelligente. Si tratta di piccole scatole connesse all’impianto centralizzato e alla Rete che trasmettono i dati sui consumi.
Aiutano a usare l’energia solo quando e dove serve e i risultati sono sensibili arrivando a risparmi che possono toccare il 40% secondo la tipologia di impianto. Eppure sono gli interventi strutturali, dall’efficientamento del tetto a quello delle mura e delle finestre, gli unici che in realtà possono sicuramente ridurre drasticamente i consumi. A fronte però di tempi d’intervento e di costi ben più alti.
Un’ultima nota sul consumo degli apparecchi elettronici. Quelli che assorbono più energia sono i computer da tavolo potenti, le console e i televisori. Quindi meglio usarli, quando si può, nelle fasce orarie meno costose. Tutto ciò che è a batteria, dai portatili agli smartphone, consuma invece poco.