Con il miglioramento dello stile di vita in Cina, sempre più residenti preferiscono acquistare frutta d’importazione, considerata qualitativamente superiore e più sicura di quella locale. Ovviamente, gli acquirenti controllano le etichette per verificare che si tratti di frutta importata.
La domanda è: come si fa a sapere di non star prendendo una fregatura? In Cina, girano voci che anche la frutta messa in vendita come “importata” sia in realtà un falso e che la frutta locale, considerata meno pregiata, venga venduta come fosse d’importazione, semplicemente attaccandoci sopra un’etichetta che ne attesta (falsamente) la qualifica, in modo che possa essere venduta a prezzo maggiorato.
Ecco alcuni esempi. Le mele vengono etichettate come “Red Fuji giapponesi” quando provengono in realtà da coltivazioni locali. L’uva da tavola viene etichettata come “Uva rossa americana”, ma in realtà viene coltivata a Pechino e Qinhuangdao. I kiwi con l’etichetta “Kiwi della Nuova Zelanda“, provengono in realtà da Zhejiang. La frutta importata è facilmente falsificabile quando si tratta di articoli d’oltremare, come mele, limoni, uva da tavola, kiwi ecc.
Per il consumatore medio infatti è molto difficile – se non impossibile – verificare se la frutta sia realmente importata dall’estero. I fornitori locali raccolgono la frutta locale di bell’aspetto e con dimensione uniforme, per poi attaccarci sopra un’etichetta scritta in inglese ed ecco che, come per magia, la frutta diventa “importata”. I rapporti indicano che il 30-40% della frutta spacciata come d’importazione sul mercato cinese è in realtà un falso.
Perciò, come può fare un consumatore medio a distinguere la frutta realmente importata? La Cina presenta delle rigide restrizioni sulla frutta d’importazione e bisogna ottenere delle licenze. L’esportatore deve confezionare la frutta in cartoni, che devono comprendere la nazione di origine, il nome del frutteto, il numero dell’impianto e altre informazioni in inglese. Tuttavia, quando si tratta di etichette apposte sui frutti, non esiste una normativa chiara. La maggior parte degli acquirenti si ferma a guardare le etichette sulla frutta e non fa attenzione al cartone che la contiene. E, sfortunatamente, venditori senza scrupoli approfittano di questa disattenzione. Perciò, gli esperti consigliano, in caso di dubbio, di richiedere il cartone originale in cui la frutta è stata consegnata.