Il grano coltivato nelle campagne della provincia di Ferrara servirebbe non solo a rifornire la Molini del Po ma anche un altro molino

“Agricoltori, seminate grano duro”. E’ l’appello che lancia Stefano Saini, amministratore delegato della Molini del Po Srl di Pontelagoscuro (Ferrara): l’impianto macina frumento duro con una potenzialità di 320 tonnellate al giorno. “Il nostro fatturato – spiega Stefano Saini – è in continua crescita e, appena dopo un anno dall’apertura dell’impianto, chiuderemo il 2012 a quota 15 milioni di euro e 50mila tonnellate di frumento lavorato”.

Ma l’obiettivo della Molini del Po è di aumentare ulteriormente la produzione: “Nel 2013 vogliamo riuscire a macinare almeno 60mila tonnellate di grano. Per questo – esorta Saini – invito gli agricoltori locali a produrre frumento duro di qualità”.

Il grano coltivato nelle campagne della provincia di Ferrara servirebbe non solo a rifornire la Molini del Po ma anche un altro molino (Barilla) presente sul territorio. “Insieme – fa sapere Saini – gli impianti hanno un potenziale di utilizzo di oltre 100mila tonnellate metriche di grano duro”. “Abbiamo bisogno di materia prima di alta qualità e garantisco – precisa Saini – che il frumento top quality sarà adeguatamente remunerato”.

A conferma che il grano locale di qualità verrebbe poi acquistato dal Molino di Pontelagoscuro, non solo l’ambizione dell’azienda ad aumentare la quantità di frumento lavorato, ma anche la volontà di Saini di “investire” in un prodotto particolare, messo a punto proprio all’interno del Molino. “Alla Molini del Po – spiega infatti l’amministratore delegato – abbiamo creato una miscela particolare, di soli grani duri della zona, dedicata alla produzione semola top qualità”.

Questa semola viene utilizzata per la produzione di pasta di eccellenza, come Pasta Rey trafilata al bronzo (i soci fondatori della Molini del Po sono i fratelli Domenico, Franco e Pierluigi Toso, proprietari anche del Pastificio Rey di San Damiano d’Asti), e per paste speciali, come, ad esempio, la pasta all’ortica e la pasta all’uovo nostrano, recentemente prodotta dal Pastificio Andalini di Cento.

La Molini del Po Srl è nata nel 2011, da quella che era la Molini Ferraresi. “Non è stato facile – ricorda Stefano Saini – ammodernare la struttura precedente, rimasta chiusa per quasi tre anni, e rendere la nuova azienda efficiente e all’avanguardia. Ma ci siamo riusciti e, adesso, abbiamo intenzione di crescere ulteriormente». Molti i progetti a breve e lungo termine: l’apertura a dicembre, all’interno del molino, di un punto vendita di pasta e di prodotti a base di semola.

«Inoltre – fa sapere Saini – abbiamo intenzione di investire ulteriormente nella crescita aziendale e stiamo valutando un progetto di collaborazione con gli istituti scolastici locali per la conoscenza della nostra realtà industriale e per la formazione di personale qualificato”. Ottime prospettive di sviluppo, dunque, per la Molini del Po Srl, nata “in un momento particolare – ricorda Stefano Saini – a causa della crisi economica generale, che ha messo a dura prova il mondo imprenditoriale”. E’ stata quindi una sfida difficile «ma i fratelli Toso ci hanno creduto: era il momento giusto per approfittare della fase di cambiamento che, tutt’oggi, sta attraversando il settore molitorio”.

Da una parte, infatti, ci sono le grandi imprese di macinazione dei cereali, dall’altra, le piccole e medie imprese che, per ottenere una fetta di mercato, puntano a creare sistemi di filiera. “Con la Molini del Po – conferma Saini – i fratelli Toso hanno voluto creare una filiera verticale, che permettesse di controllare l’intero processo produttivo (dal grano alla pasta) e di valorizzare le peculiarità dei grani duri in modo da migliorare ancor più il proprio prodotto, la pasta del Pastificio Rey”.