La ristorazione traina la domanda, che si presenta molto elastica e ricca anche di novità
C’è stato un tempo l’analcolico biondo che faceva impazzire il mondo. Forse ha aperto una breccia in favore degli analcolici che, in controtendenza rispetto al recente passato, conoscono oggi una fase espansiva.
Dopo il terribile anno 2020, il 2021 ha mostrato segnali di ripresa per l’economia italiana con diversi effetti positivi anche per il mercato dei soft drinks. In concreto, nel 2021 i consumi di bevande analcoliche in Italia sono tornati a crescere, raggiungendo i 28,3 milioni di ettolitri (+8% vs 2020).
Sono solo alcune delle evidenze contenute in “I soft drinks in italia: status, nuove sfide & scenari evolutivi per il settore”, nuovo studio realizzato da Nomisma per Assobibe, l’Associazione Italiana Industrie Bevande Analcoliche, e presentato in occasione dell’Assemblea Generale di Assobibe nei giorni scorsi.
Naturalmente anche questo è un mercato legato a doppio filo all’attualità e quindi beneficia delle riaperture accadute in seguito all’evolversi della situazione pandemica. A trainare la risalita del mercato delle bevande analcoliche è stata principalmente la ripresa dell’Horeca (+30% rispetto al 2020) grazie al venir meno delle restrizioni e al ritorno delle occasioni di socialità. Secondo i dati NielsenIQ, nel 2021 sono cresciute anche le vendite di soft drinks in GDO (+1,7% vs 2020 a volume) grazie in primis a bevande piatte, bibite per la mixology e sport/energy drinks. Si sono invece ridotte nel complesso le vendite di bevande gassate (-0,8% vs 2020).