Naturalmente io amo la carta”. E’ lo slogan della campagna promossa dalla filiera italiana della comunicazione su carta, riunita in Print Power Italy (www.printpower.eu/it), organizzazione – coordinata da Assocarta – che si inserisce nel più ampio progetto europeo “Print Power Europe” al quale hanno aderito ben tredici Paesi europei.

“Naturalmente io amo la carta” ha l’obiettivo di informare i consumatori sul carattere naturale e rinnovabile del legno, materia prima che insieme alla carta da macero è utilizzata per produrre carta. Il 70% della carta utilizzata in Europa viene, infatti, raccolta e riciclata: con duemila chilogrammi riciclati al secondo, la carta è il materiale più riciclato a livello europeo.

Inoltre la superficie forestale in Europa è cresciuta del 30% rispetto al 1950: ogni anno le foreste aumentano di un’area pari a 1,5 milioni di campi da calcio (circa 850mila ettari). La campagna (www.twosides.info/it) si articola in nove soggetti ciascuno focalizzato su di un mezzo stampa e otto head che associano ai dati di crescita forestale (Fao 2010) e di riciclo (Erpc 2010) alcuni punti di forza della carta stampata quali l’autorevolezza e l’approfondimento dell’informazione, l’esperienza tattile che coinvolge il lettore stimolando l’immaginazione e la capacità di memorizzarne i contenuti.

Uno dei messaggi che sarà diffuso dalle principali testate quotidiane, periodiche e specializzate è “100% informato 30% di foreste in più perché puoi tenerti informato, leggendo un quotidiano, magazines o altro mezzo stampa, sicuro che la carta non distrugge le foreste anzi contribuisce alla loro gestione sostenibile grazie all’impegno di tutta la filiera della produzione e della comunicazione su carta”.

Le caratteristiche di sostenibilità della comunicazione su carta possono essere approfondite sul sito www.twosides.info/it dal quale è possibile accedere ai relativi profili Facebook e Twitter. L’iniziativa della filiera italiana della comunicazione su carta punta quindi a sfatare, presso il grande pubblico dei consumatori e in particolare i giovani, i luoghi comuni che vedono la carta come sinonimo di deforestazione e inquinamento. Ci dobbiamo insomma ricredere sulla sostenibilità delle nuove tecnologie?