L’impianto è stato realizzato grazie al progetto “Energia dagli Agrumi: un’opportunità per l’intera filiera“, promosso dal Distretto Agrumi di Sicilia in collaborazione con il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania e della Cooperativa Empedocle.

“Questo è un progetto, ha ricordato Federica Argentati – Presidente Distretto Agrumi di Sicilia – che ha molteplici risvolti positivi. Il primo è quello di aver acceso i riflettori su un problema reale legato al riutilizzo di un sottoprodotto, il pastazzo, che da fattore critico ha tutte le potenzialità per divenire risorsa. Secondo: ha favorito il dialogo tra pubblico, (l’Università) ed il privato, (le aziende della filiera). Terzo: questo progetto ha dato valore all’innovazione di sistema proposta dal Distretto degli Agrumi e sostenuta da The Coca-Cola Foundation ”

Biagio Pecorino, Professore di Economia ed Estimo Rurale, ha illustrato il ruolo fondamentale dell’Università all’interno del progetto e i vantaggi sociali, economici e ambientali per aziende e territorio; “il progetto consente di sviluppare i principi della bio-economia nella filiera agrumicola siciliana; gli sforzi del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente sono indirizzati a valorizzare le produzioni destinate all’alimentazione umana ma anche a offrire i supporti alla filiera per contenere le esternalità negative dei processi di trasformazione. In particolare, sulla filiera agrumicola la valorizzazione degli scarti e dei sottoprodotti mediante la digestione anaerobica attiva un percorso virtuoso trasformando il pastazzo in risorsa utile per produrre energia elettrica, termica, chimica (biometano) e nutrienti per il terreno”.

“Si tratta di un’opportunità innanzitutto per la Regione Sicilia, che può diventare un modello virtuoso per l’intero territorio italiano” ha detto invece Vittorio Cino, direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali Coca-Cola Italia, che ha poi aggiunto: “Siamo sicuri che dopo questa fase di startup il progetto potrà continuare il proprio percorso in modo autonomo: primo per la qualità oggettiva della realizzazione industriale; secondo perché nasce da una richiesta e da un bisogno del territorio e del mondo produttivo”.

L’incontro si è chiuso con l’intervento di Beno Biundo, Presidente della Cooperativa Empedocle, società specializzata nella realizzazione di impianti che producono energie da fonti rinnovabili, che ha evidenziato il funzionamento dell’impianto pilota e della formula ideale da destinare al processo di trasformazione: “In natura, in agricoltura, nelle produzioni agroalimentari il rifiuto non esiste. Tutto può essere rimesso in circolo e diventare fonte di reddito. Non ci possiamo più permettere il lusso di rifiutare i doni di Madre Natura”.