Cresce, in Italia, il consumo di vino biologico. Nel 2013 – secondo il rapporto Wine Trend Italia condotto da Wine Monitor, osservatorio sul vino di Nomisma – l’11,6% degli italiani ha consumato vino bio in almeno una occasione contro un tasso di penetrazione del 2% registrato nel 2012.
In particolare – spiega l’istituto bolognese – il 6,4% ha acquistato una bottiglia di vino bio certificato nei negozi e il 5,2% lo ha consumato fuori casa in ristoranti ed enoteche.

Nel Paese – l’ultimo dato riguarda il 2012 – l’8% degli ettari vitati è biologico (a fronte di una media mondiale del 4%) e, in valore assoluto, l’Italia è al terzo posto in Europa: con poco più 57.000 ettari vitati bio superata solo da Spagna (81.000 ettari) e Francia (65.000 ettari.

A livello regionale guidano la classifica la Sicilia (16.144 ettari) seguita da Puglia (10.173 ettari) e Toscana (5.887 ettari). Uno dei più importanti mercati di destinazione del vino italiano, evidenzia Nomisma, sono gli Stati Uniti, dove l’import totale di vino dall’Italia ha raggiunto, lo scorso anno, gli 1,1 miliardi di euro: 193 milioni di euro riguardano il vino biologico, un valore che rappresenta il 5,2% delle importazioni di vino imbottigliato degli Stati Uniti.

L’analisi condotta dall’istituto bolognese per area geografica evidenzia come l’Italia (56 milioni di euro di vino bio) sia stata, dopo la Francia (65 milioni di euro), il più importante paese di provenienza dei vini biologici importati dagli Stati Uniti: il 33,7% dell’import in valore è riconducibile a vini francesi mentre la quota dell’Italia è di poco inferiore, pari al 29,3%.