Dalla Germania giungono buone notizie per la tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP: una sentenza ha ufficialmente decretato nel contenzioso civile tra il Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e una società tedesca, il divieto per quest’ultima di utilizzare liberamente il termine “balsamico” nella denominazione dei propri prodotti.

Oggetto del procedimento, la possibilità o meno di utilizzare il termine “balsamico” per prodotti diversi dai rinomati aceti balsamici di Modena DOP e IGP. Da queste prime informazioni si intuisce che la sentenza, ponendosi sulla scia di altri casi di rilievo come quello del Parmesan, possa costituire un’ulteriore conferma di come nell’ ordinamento comunitario viga una tutela molto ampia dei prodotti DOP e IGP, e in questo caso specifico all’ Aceto Balsamico di Modena IGP, contro i casi di evocazione.

C’è ancora parecchio da fare ma questo primo pronunciamento costituisce un precedente di grande peso, come evidenzia con entusiasmo il Presidente del Consorzio, Stefano Berni: “E’ una sentenza di straordinaria importanza e sarà una pietra miliare nella storia dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, che viene a confermare l’efficacia del lavoro svolto dal Consorzio di tutela che, avviando la sua attività poco più di un anno fa, si poneva come obiettivo principale quello di implementare la tutela della denominazione “Aceto Balsamico di Modena IGP”. Questa sentenza, dopo quelle della esclusività del termine Grana associabile solo al termine “Padano” e quella dell’espressione Parmesan, utilizzabile solo per identificare il Parmigiano Reggiano DOP, è un terzo pronunciamento che assume per l’intero sistema dei prodotti certificati DOP e IGP un’importanza fondamentale a tutela dell’intero settore”.