Superficie dedicata in aumento anche se c’è l’incognita dazi

L’Italia è il primo produttore di riso in Europa ed immette sul mercato il 50% di tutto il riso prodotto nel Vecchio Continente. Il dato giunge a celebrazione di un 2025 che vede cadere l’ottantesimo anniversario del Carnaroli e il centenario del primo incrocio varietale.

Italia leader europeo nella produzione di riso

L’export di riso italiano

Nel 2024 le esportazioni di riso italiano hanno sfiorato i 720 milioni di chili, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente, con la Germania destinazione prediletta seguita dalla Francia. In crescita anche le superfici coltivate, anche se gli effetti dei cambiamenti climatici hanno poi limitato il previsto incremento produttivo.

I numeri del riso in Italia

Sono 216mila gli ettari di superfici seminate nel nostro Paese e circa 1,4 milioni di tonnellate la produzione del 2024. Lombardia e Piemonte, con la provincia di Pavia su tutti, rappresentano insieme il 93% del riso tricolore.  

Cresce, anche se meno del previsto, la produzione nazionale di riso nel 2025, con il maltempo che ha fortemente ridotto i benefici attesi dall’aumento degli investimenti dei produttori. Sono sempre le varietà da risotto a salvare i bilanci, anche industriali. L’Ente Risi ha rivisto al rialzo le stime sulla nuova campagna, indicando un raccolto di poco inferiore a 1,45 milioni di tonnellate a fronte però di una superficie seminata complessiva superiore del 7,5%, pari a 226mila ettari. Il sondaggio condotto presso i risicoltori conferma un taglio delle rese del 2,6% circa soprattutto a causa delle piogge, con una media produttiva di 6,41 tonnellate per ettaro, contro i 6,58 del 2024.

Le sfide per il futuro

Il comparto si deve confrontare con grandi sfide, dai cambiamenti climatici agli aumenti dei costi di produzione, dalle dinamiche di mercato sempre più complesse alle politiche Ue di transizione green spesso confuse. C’è attesa anche per la nuova Pac, che si spera sarà di facile attuazione e va mantenuta alta l’attenzione sui possibili impatti degli accordi di libero scambio con i Paesi del Sud America (Mercosur) e con i Paesi EBA (Cambogia, Myanmar).

I risotti sono un altro grande ambasciatore del Made in Italy

Dove va l’export

Volendo concentrare l’analisi dell’export, circa il 33% del riso prodotto nel nostro Paese arriva al mercato Ue, mentre il 13% è destinato ai mercati extracomunitari come gli Usa. L’Italia esporta in Europa 538.000 tonnellate di riso, in particolare verso Francia (128.000 tonnellate) e Germania (136.000 tonnellate).

L’impatto dei dazi

Riguardo ai possibili dazi da parte di Trump, l’Italia esporta negli Stati Uniti circa il 6% della produzione, varietà pregiate da risotto come Carnaroli, Arborio, Vialone Nano. Produzioni di eccellenza, difficilmente sostituibili con coltivazioni locali. E’ corretto vigilare sulle politiche dei dazi, che comprometterebbero parte dell’export del nostro agroalimentare di qualità verso gli Usa.