Il dato illustra una crescita tendenziale dagli anni ‘70
Negli ultimi cinquant’anni il comparto del fuori casa italiano ha vissuto una crescita straordinaria, diventando una delle infrastrutture sociali più importanti del Paese.

I numeri delle imprese di settore
Nel 1970 le imprese attive erano poco meno di 154 mila, oggi superano le 323 mila. Un’espansione che racconta non solo la forza economica del settore, ma anche la sua centralità nella vita quotidiana e culturale degli italiani, celebrata da FIPE-Confcommercio, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, nell’anno dell’ottantesimo anniversario dalla sua fondazione.
La Federazione ha ribadito il ruolo della ristorazione come motore economico e sociale del Paese, capace di generare occupazione, identità locale e valore condiviso.
Storia dei consumi
Nel 1970 i consumi fuori casa valevano 20,9 miliardi. Nel 2000 il valore ha raggiunto i 51,4 miliardi di euro con una crescita reale del 146%. Nel nuovo millennio la crescita è proseguita ma a ritmi decisamente più contenuti: tra il 2000 e il 2024 l’incremento reale è stato del 5,5%. Tuttavia oggi il valore dei consumi fuori casa è arrivato a superare i 96 miliardi di euro correnti confermando che siamo oramai dinanzi ad un vero e proprio mercato “di massa”.
Una crescita che non si esaurisce nei soli risultati economici per quanto straordinari. Bar e ristoranti hanno rappresentato e rappresentano anche un presidio di socialità, di incontro e relazione che contribuisce a rafforzare il senso di comunità del Paese.

Se negli anni Settanta il settore era caratterizzato soprattutto da piccole imprese familiari con una presenza territoriale diffusa, oggi su quell’ossatura si sono innestate nuove forme di imprenditoria che hanno contribuito a diversificare format commerciali e modelli di servizio.