Oltre 4 pacchi di zucchero su 5 (l’80%) arrivano dall’estero mentre la produzione made in Italy rischia di essere azzerata dalla concorrenza di multinazionali francesi e tedesche. E’ il risultato di un’analisi sulla situazione del mercato dello zucchero, dopo che la Commissione ha respinto la richiesta del ministro Centinaio, di porre misure d’emergenza.

Lo zucchero è un ingrediente di base per gran parte dei prodotti alimentari italiani:  l’80% dei circa 600.000 prodotti alimentari realizzati a livello industriale, disponibili presso la grande distribuzione, contiene zucchero. A fronte di un consumo di oltre 1,7milioni di tonnellate, in Italia resiste una produzione di 300 mila tonnellate, ma negli ultimi anni sono stati chiusi ben 16 zuccherifici su 19 azzerando l’84% del potenziale industriale nazionale, ed entro il 2018 un altro stabilimento dovrebbe cessare l’attività.

Si è creata una situazione dove il mercato è in mano a 5 grandi realtà del Nord Europa che già oggi detengono il 75% del comparto nel Vecchio Continente con zucchero venduto a prezzi molto bassi da Francia e Germania, che hanno aumentato del 20% la loro produzione nel 2017, causando 3,5 milioni di tonnellate di eccedenze a livello europeo.

Alla luce di quanto sta avvenendo, l’Italia rischia di perdere del tutto la propria sovranità sul fronte dello zucchero, con l’ultimo bastione di difesa la cooperativa tricolore Coprob-ItaliaZuccheri, che rappresenta circa 25 mila persone impegnate nella filiera, ha due stabilimenti di trasformazione sul territorio nazionale e riunisce 7 mila aziende con trentaduemila ettari coltivati a barbabietola fra Veneto ed Emilia Romagna. Ad un anno dalla fine del regime delle quote si registra come le aziende produttrici di zucchero e conseguentemente gli agricoltori della filiera abbiano totalmente perso i loro margini a favore dei grandi produttori di bevande, dolciari e della Gdo.

Per difendere la produzione italiana è necessario arrivare a una chiara etichettatura di origine obbligatoria anche per lo zucchero, in modo da offrire ai consumatori la libertà di scegliere cosa mettere nel carrello della spesa. Urge ancor più la creazione di contratti di filiera basati su una maggiore equità e sostenibilità sociale con i grandi utilizzatori dello zucchero.

La produzione di zucchero 100% italiano è una priorità strategica per sventare incrementi ingiustificati dei prezzi a causa di un sempre maggiore oligopolio straniero, per evitare rischi di carenze di scorte del prodotto per l’industria agroalimentare italiana, considerato che a livello internazionale il consumo è previsto in aumento a tassi compresi tra il 2% e il 3% all’anno per i prossimi 10 anni permette di conservare la quota di Pil generato dalla filiera evitandone trasferimento a favore di altri Paesi.