La bici impiega la metà del tempo della macchina per attraversare il centro di Roma nonostante le salite che caratterizzano il territorio urbano della Capitale. L’affermazione è confermata da un esperimento ufficiale con tanto di cronometristi che ha visto coinvolte tre bici e tre auto impegnate su uno stesso percorso.
La corsa si è svolta nell’ambito del Bike to Work Day di Legambiente e organizzato con l’aiuto della Federazione Italiana Amici della Bicicletta e dal movimento Salvaiciclisti. Il risultato è stato più che palese: l’automobile è il mezzo meno agile e meno veloce per giungere ad una destinazione. La rilevazione è stata fatta su un tracciato medio di 7 chilometri per le vie del centro (inclusi semafori, limiti di velocità, attraversamenti pedonali e quant’altro). Partiti da via Milano (zona via Nazionale, metro Cavour), attraversando il Traforo Umberto I, i conducenti sono giunti in piazza del Popolo per poi tornare indietro, seguendo un itinerario prefissato.
Al traguardo, si avvicina la prima bici, che passa l’arrivo in soli 11 minuti e 30 secondi. La seconda giunge in via Milano con 20 secondi di distacco (11’50”) e a un minuto la terza (12’30”). Le tre automobili, invece, hanno viaggiato rispettando diverse andature (50, 40 e 30 km/h) ma la differenza non è stata sostanziale: la prima auto compie l’intero percorso in 26 minuti e 30 secondi (con 15 minuti di ritardo rispetto alla prima bici), seguita a ruota dalla seconda – con, anche qui, 20 secondi di differenza dall’altra – stabilendo il tempo di 26’50”. L’ultima macchina giunge alla meta in 27’20”.
Arbitro della competizione – con tanto di cronometro – è stato Alberto Fiorillo, autore del libro No bici e responsabile aree urbane di Legambiente che, a gara conclusa, ha esternato la sua grande soddisfazione: “È andata come previsto: le bici hanno impiegato meno della metà del tempo delle macchine che, nonostante avessero limiti di velocità diversi, sono arrivate a distanza di pochi secondi le une dalle altre. Senza contare poi il tempo che avrebbero impiegato a trovare parcheggio”. “Se nei centri urbani – continua Fiorillo – abbassassero i limiti di velocità, dunque, ci sarebbe più sicurezza per tutti: dai pedoni ai ciclisti e anche per chi è al volante”.