Nel 2013 va meglio la bilancia commerciale totale (che si attesta a +4,1%), grazie alla tenuta delle esportazioni, nonostante il calo dei flussi in entrata.
Il commercio estero negli ultimi dodici mesi ha mostrato segnali positivi, probabilmente dovuti ad un miglioramento del contesto generale per via di una graduale ripresa dell’attività economica nell’area euro.

In tale contesto si rafforza il ruolo del settore agroalimentare, il cui peso rispetto agli scambi complessivi aumenta dal lato delle importazioni e delle esportazioni. Nel 2013 si è registrato un aumento del 1,2% dei prezzi delle principali materie prime agricole con un andamento positivo nella prima parte dell’anno e una battuta d’arresto nella seconda, causata dai raccolti particolarmente favorevoli di grano in Russia e di riso nei paesi asiatici.

Per l’Italia la dinamica dei prezzi ha contribuito al buon andamento del saldo commerciale totale, già positivo anche nel 2012; analogamente si registra un buon risultato per il settore agroalimentare, che riduce il deficit tra il 2012 e il 2013, passando da -6.558 milioni di euro (con un saldo normalizzato di -9,3%) a -6.111 milioni di euro (con un saldo normalizzato pari a -8,3%). Per le importazioni, emergono i settori delle pesca e delle carni, oltre a due importanti input produttivi per il nostro settore manifatturiero quale zucchero e caffè greggio. Da notare l’incremento delle importazioni del mais del 46% rispetto al 2012.

Sul fronte dell’export emergono i derivati dei cereali, le conserve di pomodoro, l’olio, il vino, il caffè e i prodotti dolciari. Queste voci rappresentano i prodotti tipici dell’industria alimentare italiana e rientrano nel Made in Italy. Si segnala l’incremento degli acquisti di cuoio e pelli (19%) e di olio vergine ed extravergine (10%), la contrazione dell’import di caffè greggio (-18%), le buone vendite di vini bianchi IGP confezionati (+ 13%) e la contrazione delle esportazioni di mele (-4%).

«Il Rapporto sul commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari – ha illustrato Giovanni Cannata, Commissario Straordinario dell’INEA – si conferma come un appuntamento istituzionale di riflessione e approfondimento sulle evoluzioni degli scambi commerciali del sistema agroalimentare, rimarcando luci ed ombre di un settore che merita sempre più attenzione, perché è uno dei pilastri su cui poggia la forza del Made in Italy nel mondo. Nel 2013, in un contesto di domanda nazionale ancora debole, con i consumi della famiglie che si riducono in misura maggiore rispetto al reddito reale, il settore agroalimentare, come negli anni precedenti, si conferma un punto di forza della nostra economia, il cui peso cresce sia dal lato delle esportazioni che da quello delle importazioni, migliorando il valore del saldo commerciale, seppure ancora in deficit. Anche con questa iniziativa l’INEA si pone a disposizione del sistema agroalimentare italiano per promuoverne la conoscenza e valorizzarne le opportunità».