Lo scalogno di Romagna, da non confondersi con quello francese più esposto nei supermercati, è un prodotto tipico della provincia di Ravenna.
E’ una pianta erbacea da orto, fa famiglia con le Liliacee e si propaga per bulbo o meglio per bulbilli. La pianta attuale è la stessa di duemila anni fa. Sembra sia originario del Medio Oriente, precisamente dalla città di Ascalone castello di Giudea, cosi lo cita Plinio. Mentre Ovidio, trattando degli afrodisiaci, include lo scalogno ritenuto già dagli antichi uno stimolante delle funzioni sessuali.
E’ ricordato anche da Boccaccio nelle sue novelle. Lo scalogno fu certamente coltivato nel giardino di Carlo Magno ed il suo uso andò diffondendosi durante il secolo XII. Dal 1200 è già ben affermato in Francia, Paese in cui è molto apprezzato e dove ha un ruolo importantissimo nella cucina raffinata. Differisce dal nostro scalogno romagnolo per l’aroma che è più simile alla cipolla, per radici sensibilmente molto più corte, per i fusti o foglie diversi. In Europa, lo scalogno è conosciuto con il nome Eshalote in Francia, Shallet in Inghilterra, in Germania Schalotte, ed Ascalonia o Chalota in Spagna.
Lo scalogno è un prodotto biologico in senso pieno, non ha bisogno di niente per crescere e mantenete le sue piacevoli caratteristiche. Contrariamente alle altre Liliacee, aglio e cipolla, non ha fiore, non c’è perciò scambio di pollini tra una pianta e l’altra e la riproduzione avviene sempre e solo per bulbo. Il colore bianco violaceo, distribuito sulla forma a fiaschetto è invitante e suggerisce gustosi antipasti estivi o robuste preparazioni autunnali, al seguito di funghi porcini, arrosti, bistecchine. Diversi sono gli usi e precisamente si possono utilizzare: le foglie, raccolte ancora verdi, tagliate finemente per insaporire insalate con pomodoro, lattuga, cicoria, ecc. I bulbi freschi, ripuliti dalla pellicola esterna, si tagliano a fettine sottili per aromatizzare piatti conferendo a questi quel loro sapore leggermente piccante. Con i bulbi tagliati, cubetti di prosciutto e pomodoro si prepara un ottimo e gustoso ragù per tagliatelle o tagliolini all’uovo. In nome del piccolo bulbo dal nome altisonante di Allium ascolanicum, si sono mobilitati ricercatori universitari, si sono consultati gli antichi testi classici, nel 1997 si è ottenuta la Identificazione geografica protetta (Igp) che ne decreta la sovrana residenza in un fazzoletto di Romagna e soprattutto si organizza dal 1992 una fiera a Riolo Terme (terzo fine settimana di luglio), promossa dalla locale pro loco.
L’appuntamento per quest’anno è dal 19 al 22 luglio. Nelle vie centrali del paese ci sarà il mercato dei produttori di scalogno Igp. I ristoratori del paese non mancheranno di proporre pietanze a base di Scalogno, mentre nel nuovo e accogliente stand della pro loco, allestito al Parco Pertini, sarà possibile degustare ricchi menù a tema dedicati al prelibato bulbo. Si potranno mangiare: fiori di cipolline e salsa di scalogno, tagliolini allo scalogno, polenta al ragù di scalogno, fiorentina di struzzo con tartare allo scalogno, salsiccia di castrato allo scalogno, frittate di scalogno, per citare solo alcune delle pietanze. E poi tutte le sere: musica e intrattenimenti. Nella serata di giovedì 19, ore 21, nella centrale Rocca Sforzesca è previsto anche un convegno specifico sullo Scalogno di Romagna Igp.
Per informazioni: tel. 0546-71044, www.terredifaenza.it.
Aziende: – Ceroni Maurizio, via Bologna n. 61, 48025 Riolo Terme (Ravenna), tel. 0546-74004 – La Sabbiona, via Oriolo n. 10, 48018 Faenza (Ravenna), tel. 0546-642142 – Martelli Luca, via Ladello n. 64, 40060 Sesto Imolese (Bologna), tel. 0542-677070, cell. 335-5781071 – Tondini Luigi e Scalpellini Pierina, via Fornace n. 34, Chiusetto 48013 Brisighella (Ravenna) – Zaccarini Giuseppe, via Bosche n. 2, 48025 Riolo Terme (Ra), tel. 0546-70212