SASSARI – Domenica 22 maggio 2011 a Sassari torna la rinomata “Cavalcata sarda”: un’opportunità per vivere emozioni d’altri tempi tra acrobazie a cavallo, canti e danze tradizionali.
L’evento, che si ripete da 62 anni, rappresenta una delle feste folcloristiche più caratteristiche dell’isola, l’unica a conservare un carattere laico. Inoltre, tra le oltre duecento feste che da gennaio a dicembre si celebrano in tutta la Sardegna, insieme a Sant’Efisio a Cagliari e il Redentore a Nuoro è l’unica che offre la possibilità di vedere riuniti contemporaneamente tutti i costumi tipici dell’isola. Vede infatti protagonista un’imponente sfilata di gruppi in costume provenienti da tutta la Sardegna, con il contorno di danze e canti tradizionali ed esibizioni equestri dei cavalieri più abili dell’isola.
L’edizione più ricordata è quella del 1899, quando fu organizzata una parata di costumi tradizionali in occasione della visita dell’allora Re d’Italia Umberto I e della regina Margherita di Savoia. L’intenzione era quella di creare un evento tramite il quale poter mostrare l’orgoglio, il potere e la ricchezza della ex colonia del regno Sardo-Piemontese. Nel 1929 si festeggiò la visita a Sassari di Vittorio Emanuele III e della regina Elena, mentre nel 1939 si celebrò l’ultima cavalcata per i reali, in onore del principe ereditario Umberto di Savoia e di sua moglie Maria José. Le origini, però, appartengono al XVIII secolo.
Narra Enrico Costa, nella sua “Storia di Sassari”, che la manifestazione ebbe origine nel 1711, sul finire della dominazione spagnola, quando il Consiglio comunale della città deliberò di “far cavalcata” in onore di Filippo V. Alla sfilata partecipò “toda la noblesa y los matricolados”, tutta la Sassari d’allora rese omaggio al Re di Spagna mostrando orgogliosamente il proprio patrimonio di tradizioni popolari e la bellezza della sua gioventù in costume. L’appuntamento quest’anno è per domenica 22 maggio: la mattinata sarà dedicata al corteo dei costumi tipici, con migliaia di figuranti, a piedi, a cavallo e su carri decorati con fiori.
La processione, lunga approssimativamente due chilometri, percorrerà tutta la città, dalla periferia al centro cittadino. Mentre donne, uomini e bambini scorrono lentamente per le vie della città, tutta l’aria intorno profuma di aromi dei prodotti tipici invitando tutti a degustare insaccati, formaggi, dolci e torrone, accompagnati da corposi vini rossi. Il pomeriggio, dopo una breve pausa pranzo, i cavalieri si esibiranno in spericolate acrobazie, offrendo uno spettacolo da togliere il fiato. La sera infine, in piazza d’Italia, definita dai sassaresi il “salotto cittadino”, i gruppi in costume che hanno sfilato la mattina torneranno per un’esibizione di balli caratteristici. In una giornata le rappresentanze di una novantina di paesi appartenenti alle otto province sarde si riuniranno quindi a Sassari per celebrare insieme un’identità comune fatta di innumerevoli differenze.
Tanti i pacchetti offerti dalla ricettività locale. L’hotel Ancora di Stintino, ad esempio, promuove tre notti in camera doppia per due persone a 220 euro per il trattamento B&B,