L’Europa ha finalmente deciso: le menzioni tradizionali non possono evocare Denominazioni di origine protetta, come il Prosecco

Ricordate la spiacevole vicenda di qualche tempo fa? Non è più tale. Ovvero, è rimasta spiacevole ma ha trovato requie. Per Bruxelles è vietato evocare il Prosecco, e le altre denominazioni, con nomi simili: si tratta dunque di una vittoria italiana in Europa in tema di Dop e Igp

Le menzioni tradizionali, come il Prosek appunto, non possono più evocare denominazioni di origine protetta, come il Prosecco. Si tratta dell’emendamento al nuovo regolamento sulle Dop e Igp approvato ieri in commissione Agricoltura dell’Europarlamento. Il divieto riguarda anche norme nazionali, come nel caso della controversia sull’aceto balsamico sloveno e cipriota. Tra le altre novità approvate dagli eurodeputati sul provvedimento, l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e, per i solo prodotti Igp, l’origine della materia prima principale, nel caso provenga da un Paese differente rispetto allo Stato membro in cui è prodotta. Nelle prossime settimane il testo passerà in plenaria, quindi gli eurodeputati saranno pronti a negoziare con il Consiglio Ue. 

Le reazioni nel nostro Paese

L’Italia si può dire certamente soddisfatta. Il Prosecco infatti, vero prodotto Dop, è italiano e nulla ha a che fare con il vino croato, il Prosek. La simile denominazione avrebbe potuto danneggiare la nostra produzione. Ma c’è un fatto politico da evidenziare. L’unanimità espressa dagli eurodeputati per l’approvazione al nuovo regolamento sulle Dop e Igp ha dimostrato l’interesse generale degli Stati membri a voler difendere la qualità dei prodotti agricoli.

Non solo, c’è un altro aspetto rilevante. La natura del provvedimento assicura anche la dovuta trasparenza verso i consumatori. In particolare, è stato chiarito come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. Ed inoltre i prodotti Dop e Igp beneficeranno di protezione ex-officio anche online. Nel caso in cui vengano utilizzati come ingredienti, sarà invece necessaria un’autorizzazione scritta da parte dei rispettivi consorzi di tutela a beneficio dei quali proponiamo anche di semplificare le norme per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione.

Dop economy, settore vitale per l’Italia

La Dop economy vale, a livello europeo, quasi 80 miliardi di euro e con questo regolamento avremo un vero testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che rafforzerà la protezione, la promozione e la sostenibilità delle nostre Indicazioni geografiche. Quando la riforma sarà finalmente definitiva, il Prosek croato o l’aceto balsamico sloveno o cipriota non potranno più creare confusione nei consumatori. 

In sintesi, commentano dal Prosecco Doc, l’importanza del progetto va individuata nel rafforzamento del ruolo dei Consorzi di tutela, nell’aumentata protezione delle IG anche in relazione alle “menzioni tradizionali”, nella semplificazione delle procedure e nell’introduzione del tema della sostenibilità, non solo ambientale, nelle filiere.

Iter legislativo futuro

Ora l’iter prevede prima dell’estate, la discussione in sede plenaria del Parlamento europeo e entro l’anno gli incontri del trilogo (Parlamento, Commissione e Consiglio) per approvare definitivamente il nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità.


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