Toscana, Puglia, Sicilia e Liguria: produzione sempre più bassa, quadro addirittura allarmante in Puglia e Liguria

Siamo quasi giunti al momento più atteso dell’anno dai produttori di olio. Le prime stime per la raccolta delle olive in Toscana non portano buone notizie, si prevede una riduzione tra il 20 e il 25% della produzione, principalmente a causa di condizioni meteorologiche avverse. Le piogge di maggio hanno bloccato l’impollinazione, mentre la siccità estiva e le grandinate hanno aggravato la situazione.

Ma c’è una buona notizia; il Consorzio Tutela Olio Toscano IGP assicura che la qualità dell’olio rimarrà alta nonostante la riduzione della quantità. Le piante hanno subito stress a causa del caldo torrido di luglio e agosto, causando la caduta di alcune olive. Coloro che hanno potuto irrigare sono stati in grado di recuperare parte della produzione. È importante notare che, nonostante la riduzione prevista, la Toscana sembra essere meglio posizionata rispetto ad altre regioni europee in Paesi come Spagna, Tunisia e Grecia, dove la diminuzione della produzione è prevista in misura molto maggiore.

Puglia, situazione catastrofica

La situazione in Puglia, tradizionalmente la più grande produttrice di olio d’oliva in Italia, è molto critica. Le tempeste autunnali hanno devastato gli uliveti, con temporali, piogge violente, venti da uragano e grandinate che hanno distrutto molte piante. Alcuni agricoltori hanno segnalato la perdita dell’intero raccolto. Le associazioni di produttori hanno chiesto lo stato di calamità naturale e l’intervento delle autorità locali per sostenere gli agricoltori colpiti. I danni sono stati particolarmente gravi nelle province di Capitanata, Barletta-Andria-Trani e nell’area metropolitana di Bari. Le condizioni meteorologiche estreme si stanno verificando con maggiore frequenza, mettendo a dura prova gli agricoltori della regione.

Sicilia, campagna con alti e bassi

In Sicilia, l’annata olearia 2023 è iniziata con la raccolta delle prime olive della varietà Moresca. Tuttavia, le prime stime indicano una riduzione del raccolto, con una diminuzione prevista del 20% rispetto all’anno precedente. Le alte temperature estive hanno ridotto la pressione della mosca olearia, ma la presenza recente di molti adulti di mosca solleva preoccupazioni per una possibile nuova generazione. Gli agronomi raccomandano l’uso di trappole per il monitoraggio e la gestione della mosca olearia, sottolineando che queste trappole sono efficaci ed economiche. La situazione in Sicilia presenta alti e bassi, con una produzione inferiore ma ulivi relativamente sani.

Liguria, chiesto l’intervento delle autorità

In Liguria le prospettive per la raccolta di olive e la produzione di olio sono molto preoccupanti. Si stima una perdita che potrebbe raggiungere fino al 70% rispetto all’anno precedente. La produzione di olive è in costante declino negli ultimi tre anni, principalmente a causa di fattori quali lo stress idrico e i problemi fitosanitari. La presenza della mosca olearia ha peggiorato ulteriormente la situazione.

Queste difficoltà produttive in Italia stanno avendo un impatto sui prezzi dell’olio d’oliva non solo nel Paese, ma anche a livello internazionale, poiché altri paesi mediterranei come Spagna, Grecia, Tunisia, Marocco e Portogallo stanno affrontando sfide simili nella produzione di olio d’oliva. 

La combinazione di produzione limitata e domanda costante sta portando ad un aumento significativo dei prezzi dell’olio d’oliva: secondo la Borsa merci telematica italiana (Bmti), a fine agosto 2023 il prezzo dell’olio ha raggiunto un record di 9 euro al kg, con un aumento del 75% nell’ultimo anno ed un incremento del 33% tra maggio e agosto.


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