L’analisi Ismea sulla nuova campagna del frumento duro evidenzia come i prezzi iniziali siano incoraggianti per gli agricoltori, grazie alla buona qualità del raccolto. Sulla piazza pugliese i valori d’esordio sono superiori all’anno scorso e al di sopra dei 300 euro/tonnellata per la categoria fino.
Prime quotazioni anche per l’orzo, con prezzi però inferiori ai livelli di un anno fa, mentre restano ancora sospese le contrattazioni sul mercato del frumento tenero in attesa dei primi riscontri sulle nuove produzioni.
Per tutte le colture cerealicole le condizioni appaiono in generale migliori rispetto alla scorsa campagna. Ci si attende un’ulteriore flessione dei prezzi per gli oli di oliva, relativamente agli extravergini, penalizzati da uno standard qualitativo non ottimale (a causa di mosca e xylella) e da una maggiore propensione alla vendita.
Sui mercati vinicoli le condizioni di debolezza hanno iniziato nel frattempo a coinvolgere anche il segmento dei rossi. La domanda resta piuttosto bassa a meno di due mesi dalla nuova vendemmia. Buono lo stato vegetativo dei vigneti, anche se in alcune zone del Nord le recenti precipitazioni, accompagnate da grandinate, lasciano intravedere qualche problema.
Per i lattiero-caseari la debolezza della domanda interna rende ancora incerta l’evoluzione del quadro mercantile, in un contesto di prezzi stazionari anche nella previsione di questa settimana. Positivi gli sviluppi solo per l’export, con le vendite all’estero di formaggi e latticini che nel primo trimestre 2015 sono aumentate in volume di oltre il 9% su base annua, con punte del più 27% in Usa. Il livello attuale dei prezzi penalizza principalmente il Parmigiano reggiano. Per il prodotto con 12 mesi di stagionatura si registra un differenziale inferiore a 50 centesimi/chilo rispetto al Grana padano con analoga maturazione.
Debole anche il mercato europeo, appesantito da una condizione di forte squilibrio dal lato dell’offerta. Le quotazioni del latte in polvere scremato, penalizzate dal forte calo dell’import cinese, sono ormai a un passo dal prezzo di intervento. Anche i formaggi mantengono un trend negativo soprattutto in considerazione di un ormai quasi certo prolungamento dell’embargo russo. Manca di qualsiasi supporto il latte crudo alla stalla, con i prezzi che restano inchiodati sotto i 30 centesimi/litro sul mercato tedesco e attorno ai 36 centesimi in Italia.
Resta molta merce da smaltire in Europa anche nel comparto suino. In Italia non si prevedono movimenti sostanziali dei prezzi sia per le carni che per i capi vivi. Positiva invece la dinamica dell’export di preparazioni e conserve suine, con una crescita in volume, nel primo trimestre 2015, del 5% per i prosciutti crudi disossati e del 47% per i cotti (il confronto è con lo stesso periodo del 2014).
Agevoli le contrattazioni sui mercati ortofrutticoli. La disponibilità resta abbondante per quasi tutti gli ortaggi di stagione, con prezzi orientati ancora al ribasso. Al contrario, tende progressivamente a ridursi l’offerta di fragole, mentre crescono in tutti i centri di scambio le affluenze di albicocche, pesche e nettarine con la raccolta ormai estesa anche ai distretti del Nord Italia.
La sovrapposizione tra le diverse provenienze geografiche, determinata da un ritardo della raccolta negli areali pugliesi, sta generando qualche squilibrio sul mercato delle ciliegie, i cui prezzi registrano un tendenziale ribasso.
Prime contrattazioni in campagna per l’uva Vittoria, circoscritte per ora al comprensorio produttivo del Catanese. Le quotazioni risultano mediamente più elevate rispetto alla scorsa campagna, anche se i primi afflussi sui mercati si avranno solo a partire da fine mese.