Agile strumento di facile consultazione, L’agricoltura Italiana Conta è ormai giunta alla 26ª edizione, spaziando dall’andamento congiunturale del settore al sistema agroindustriale, dalla struttura e performance delle aziende alla diversificazione e all’ambiente, dalla
Agile strumento di facile consultazione, L’agricoltura Italiana Conta è ormai giunta alla 26ª edizione, spaziando dall’andamento congiunturale del settore al sistema agroindustriale, dalla struttura e performance delle aziende alla diversificazione e all’ambiente, dalla qualità alla PAC.
La fotografia dell’agricoltura scattata al 2012 ci fornisce un quadro del settore in bianco e nero con una caduta del valore aggiunto in termini reali del 4,4% rispetto all’anno precedente, in particolare nelle ripartizioni settentrionali (-5,1%), colpite dal lungo periodo siccitoso estivo che ha danneggiato tutti i comparti agricoli. Il settore ha risentito anche della battuta d’arresto degli investimenti con una diminuzione del 9,6% in termini reali.
Nondimeno l’agricoltura è in grado di muovere, a monte e a valle, un giro d’affari del valore complessivo di 252 miliardi di euro, pari al 17% del PIL italiano. Un cauto ottimismo lo induce l’andamento del mercato fondiario che, dopo decenni di salita ininterrotta, vede scendere le quotazioni della terra, dello 0,1% su base costante e del 3,1% in termini reali, favorendo, se continuasse nei prossimi anni, una maggiore mobilità della terra, a vantaggio di quei giovani intenzionati ad accostarsi al settore.
Anche il miglioramento dei nostri scambi commerciali con l’estero (+2,4% del saldo normalizzato del solo settore agricolo, che sale a +28% se si considera l’intero aggregato agroindustriale) è un indice di tenuta del prodotto italiano e della sua reputazione nel mondo intero. «Questo è uno strumento insostituibile – ha spiegato Tiziano Zigiotto, Presidente dell’INEA – per la conoscenza dell’evoluzione del settore. Le novità di quest’anno sono il quadro sulla diversificazione delle attività produttive e un approfondimento sulla vendita diretta dei prodotti aziendali sia all’interno dell’azienda sia attraverso i mercati contadini. Il numero di aziende che diversificano la propria attività è circa 76.000, pari al 5% del totale delle aziende agricole e sono dedicate in prevalenza al contoterzismo (20%) e all’agriturismo (19,5%). Le aziende agricole, invece, che utilizzano il canale della vendita diretta al consumatore sono 270.579 e rappresentano il 26% del totale delle aziende che commercializzano i prodotti aziendali».
Anche questa edizione sarà stampata e distribuita dalle edizioni AGRISOLE e sarà seguita da una versione in lingua inglese. Al momento è disponibile solo la versione digitale reperibile qui.