Sempre più marcata la tendenza alla tropicalizzazione, con ingenti danni a colture e abitazioni

Negli ultimi giorni si sono verificati in Italia oltre 100 eventi estremi tra grandinate, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e tempeste di vento che hanno colpito a macchia di leopardo le regioni del centro nord Italia provocando danni nei centri urbani ed in campagna. Lo conferma l’analisi sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd), riferendosi all’ultima ondata di maltempo che ha diviso l’Italia in due, senza peraltro sconfiggere l’attuale situazione di emergenza idrica.

Abbiamo ormai raggiunto una grave tendenza alla tropicalizzazione, con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Colpite le campagne, nelle coltivazioni di mais, foraggi, vigneti e alberi da frutto come anche danni alle coperture di fabbricati e capannoni delle aziende agricole con milioni di euro di danni.

Il bilancio dei danni provocato dalla siccità ha un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno stimare un calo del 10% della produzione agricola nazionale.

Ingenti i danni provocati dall’ultima ondata di maltempo in Friuli Venezia Giulia dove a Pordenone nei comuni di Roveredo in Piano, San Quirino, Fontanafredda e Vivaro il forte vento accompagnato dalla grandine ha distrutto vigneti, il mais, la soia, i frutteti. 

In Emilia Romagna nel piacentino in Alta Val Tidone la grandine ha spaccato molti chicchi di uva prossimi alla maturazione e si rischia un calo delle rese fino al 60%. Tra le regioni più colpite la Lombardia dove in Oltrepo Pavese i chicchi di grandine hanno colpito i vitigni nei comuni di Santa Maria della Versa e Castana, con danni fino all’80% sull’uva quasi matura.

Nel Bresciano si registrano devastazioni in Valcamonica con pascoli completamente distrutti dalla violenza delle tempeste e della bomba d’ acqua mentre è esondato il torrente Re con intere famiglie evacuate; la grandine ha investito anche gli alpeggi della Val Grigna, oltre che la zona dell’alto Garda, sempre nel Bresciano, a Pertica Bassa, con gravi conseguenze su mais, zucche, zucchine e piante da frutta.

Il maltempo ha investito pesantemente anche il Lodigiano, soprattutto tra i centri di Lodi, San Martino in Strada e Villanova sul Sillaro, dove sono state mitragliate le coltivazioni in campo, con il ghiaccio che ha distrutto le foglie del mais e ha piegato le piante in una fase decisiva della loro crescita. Danni anche ad alcune cascine vicino al capoluogo.

A ovest di Milano una tromba d’aria e la forte pioggia mista a grandine hanno investito l’area tra il comune di Arconate e quello di Parabiago, spezzando il mais e la soia, oltre a scoperchiare le strutture agricole. In Piemonte si contano i danni nel Vercellese dove tra Trino, Tronzano, Bianzé, Fontanetto Po e Ronsecco il maltempo ha danneggiato il mais, mentre nel Cuneese ad essere colpiti sono stati, principalmente i comuni di Farigliano, Piozzo, Carrù e Dogliani con danni ai vigneti, per le uve dolcetto, dal 70 al 90% e ai noccioleti e quella di Cavour, in provincia di Torino, dove a farne le spese è il mais e anche qualche frutteto non coperto dalle reti antigrandine.

La grandine ha fatto danni anche nelle Marche colpendo vigneti, oliveti e orti soprattutto tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli ma anche in Abruzzo tra Chieti e Pescara.