E’ ancora in stand-by la procedura d’infrazione avviata nei confronti della Gran Bretagna circa l’etichettatura alimentare a semaforo, sistema che penalizza quasi tutti i prodotti di qualità italiani, dal Parmigiano all’olio di oliva.

La Commissione Ue ufficialmente sta “ancora esaminando la risposta” di chiarimenti inviata da Londra lo scorso primo dicembre e “deciderà a tempo debito come procedere”. Di fatto, Bruxelles aspetta che si tengano le elezioni in Gran Bretagna il prossimo 7 maggio prima di prendere una qualsiasi decisione.

Hanno invece già ricevuto il via libera della Commissione, dopo la notifica della bozza di legge, gli altri sistemi di etichettatura degli alimenti in base alle loro proprietà adottati da diversi stati membri (Olanda, Svezia, Danimarca) più Norvegia e Islanda. Questi, tiene a precisare Bruxelles, sono stati concepiti su una “base legale diversa” dal semaforo britannico (tra cui il regolamento sui ‘claims’, le asserzioni sulle proprietà di un prodotto) e sono quindi “diversi dallo schema ibrido del semaforo britannico”.

Quest’ultimo mette infatti in discussione l’unità del mercato interno Ue creando ostacoli alla circolazione di quei prodotti contrassegnati dal ‘dischetto rosso’. I sistemi di Olanda, Svezia, Danimarca, Norvegia e Islanda non hanno invece sollevato alcuna obiezione rispetto alle regole Ue.